Uccide il cognato, sorella si impicca. Si teme il suicidio dell'assassino

Pubblicato il 16 Ottobre 2011 - 20:51 OLTRE 6 MESI FA

ORISTANO, 16 OTT – Prima di scappare dopo aver accoltellato alla gola il cognato Giovanni Cossu, uccidendolo, a Busachi (Oristano), Domenico Fadda ha atteso l'arrivo dei parenti e del medico di famiglia assieme alla sorella Isabella, che aveva assistito impotente all'omicidio del marito. Soltanto allora l'allevatore di 52 anni e' sceso in strada e si e' allontanato a passo veloce portandosi dietro l'arma del delitto, un coltello a serramanico che pare tenesse sempre con se' in tasca.

Ora, dopo lo shock del suicidio di Isabella Fadda, 42 anni, che all'alba di stamattina si e' impiccata ad una trave nel garage di una sorella che l'aveva ospitata in casa, si teme anche per la sorte dell'omicida. Infatti, nonostante i dissidi per questioni di interesse legati alla divisione di un'eredita' di cui tutti erano un po' a conoscenza a Busachi, i rapporti fra cognati pare fossero piu' che buoni, tanto che Domenico, scapolo, frequentava abitualmente la casa della sorella e del cognato dove spesso si fermava anche a mangiare.

Per questo, ieri notte, qualcuno esprimeva il timore che lo stesso Domenico, tuttora irreperibile, potesse togliersi la vita. Dal momento in cui ha girato l'angolo di via Roma, di lui si sono perse tutte le tracce. Le ricerche avviate gia' ieri notte sono riprese stamattina con grande spiegamento di mezzi e di uomini da parte di Polizia e Carabinieri.

''Staneremo la volpe'', ha detto il questore di Oristano Pernicola Silvis dopo aver portato la propria solidarieta' alle figlie di 19 e 14 anni di Giovanni Cossu e Isabella Fadda.

''Al dramma si e' aggiunto il dramma, ma non le lasceremo sole, la loro famiglia ora sara' la Polizia', ha detto il questore. Intanto, il corpo di Isabella Fadda e' stato ricomposto nella camera ardente allestita in casa della sorella dove per tutto il giorno si sono susseguite le visite dei parenti e dei compaesani.

A portare una parola di conforto anche il parroco del paese don Giovanni Marras, che ha appreso la notizia dell'omicidio e del suo tragico epilogo di stamattina solo dopo la celebrazione della prima messa.

Quello che e' successo ieri notte nella stanza da letto della modesta casa al numero 15 di via Roma era stato ricostruito stanotte proprio grazie alla deposizione di Isabella Fadda. Una lite, pare anche di poco conto, per motivi che gli inquirenti definiscono futili ma sui quali non si lasciano sfuggire una sola parola e che potrebbero anche non riguardare la storia della eredita'; l'intervento di Domenico Fadda in difesa della sorella, e il tragico finale con Giovanni Cossu, poliziotto di 52 anni, colpito alla gola che muore dissanguato col busto appoggiato al letto in un disperato tentativo di allontanare la morte.

Il racconto di Isabella Fadda potrebbe aver lasciato pero' qualche lacuna nella ricostruzione, anche per le sue precarie condizioni di salute. Da tempo soffriva infatti di una sorte di depressione per la quale raramente usciva di casa trascorrendo gran parte delle sue giornate proprio nella stanza teatro del delitto.