Udine: ePart, il social network per segnalare i disservizi

Pubblicato il 30 Luglio 2011 - 08:01 OLTRE 6 MESI FA

UDINE – Un sistema che integra l’uso sempre più ampio degli smartphone con l’esigenza di un dialogo efficiente fra i cittadini e le amministrazioni. Ci ha pensato il comune di Udine, pioniere di un social network che si basa su una logica molto simile a quella di Facebook finalizzata alla segnalazione dei disservizi della propria comunità. Si chiama ePart ed è stato incluso dall’Agenzia per l’Innovazione della presidenza del Consiglio fra i progetti che rappresentano l’eccellenza tecnologica nel nostro paese. Si tratta di un software condiviso con la grafica che ricorda quella dei videogiochi e che può essere utilizzato in maniera semplice e intuitiva anche dagli utenti che hanno poca dimestichezza con la Rete e le nuove tecnologie.

Come funziona. Quante volte si guarda una buca sull’asfalto o si assiste al malfunzionamento di un servizio nella propria città? Con ePart il cittadino può scattare una foto con il telefonino e rendere l’amministrazione comunale partecipe del malcontento, il tutto in tempo reale. E non solo: perché chi ha avanzato la rimostranza telematica può continuare a seguire le tappe che conducono alla risoluzione del problema, con qualche altro click sulla tastiera. «L’avviso arriva dapprima in uno stato denominato “segnalazione” – ha spiegato l’ingegnere Alberto Muritano, fondatore di Posytron Engineering, l’azienda di Reggio Calabria che ha progettato ePart – che si trasforma poi in “validata” e infine in “lavori in corso”». Il sistema informatico tiene informato il cittadino, passo dopo passo, tramite email.

La piattaforma. Sfruttando le coordinate GPS e le mappe satellitari per la navigazione, il software è in grado di individuare con precisione, di volta in volta, il luogo del problema. Nel momento in cui viene avanzata la segnalazione, si sceglie anche il settore che la accoglierà: ambiente, arredo strade, arredo urbano, animali, controllo traffico, rumore e così via. Il portale sfrutta il classico sistema a matriosca del Web, ormai familiare a milioni di utenti, per ottimizzare i tempi. Gli avvisi arrivano infatti direttamente all’azienda interessata, di cui il Comune monitora l’efficienza.

I risultati della sperimentazione. L’esempio di Udine, che a otto mesi dal suo debutto raccoglie la grande soddisfazione dei residenti (il 77% per cento si dichiara soddisfatto), è stato seguito da altri comuni fra cui Ravello, Reggio Calabria, Monticello Conte Otto, Alpignano, Borgarello, Pordenone e Ravenna. Queste amministrazioni hanno richiesto una demo del progetto per cominciare a testarlo. Il costo di ePart è proporzionato al numero di abitanti: 3mila euro per una città con 10mila residenti, 20mila euro per una che ne conta centomila, 60mila euro se le persone da gestire sono 400mila.