Umberto Eco difende Silvio Scaglia: “Dategli almeno i domiciliari”

Pubblicato il 15 Maggio 2010 - 07:56| Aggiornato il 17 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Eco

Sulla vicenda che riguarda Silvio Scaglia, l’ex amministratore delegato di Fastweb che si trova ancora nel carcere di Rebibbia interviene Umberto Eco, che esprime la sua perplessità sulla sussistenza dei requisiti previsti per la custodia cautelare.

L’intellettuale risponde a una domanda posta dal blog silvioscaglia.it: “Perché Silvio Scaglia, a 78 giorni dalla sua presentazione spontanea ai magistrati resta a Rebibbia?”. «Come cittadino italiano – dice Eco – mi onoro di appartenere a coloro che non vogliono delegittimare la magistratura e non condivido le posizioni sia di chi lo fa nel proprio esclusivo interesse sia di chi ha tentato di usare il caso Scaglia comeo di  elemento di questa polemica».

«Tuttavia – prosegue – devo esprimere la mia perplessità su quanto sta avvenendo per le ragioni che in questi giorni ho visto riprese dalla stampa di diverse tendenze: abbiamo un imputato che si è presentato spontaneamente in Italia ai magistrati (e quindi non è sospetto di voler tentare fughe); egli non ricopre più le funzioni in Fastweb di cui è questione nell’imputazione, e pertanto non può reiterare il reato; e infine ritengo che se ci fossero prove da adulterare potrebbero essere adulterate da altri anche se l’ingegner Scaglia rimane in carcere».

In conclusione Eco si domanda «perché non gli vengono consentiti almeno gli arresti domiciliari. Domanda che pongo rispettosamente ai magistrati».