8 marzo, tre donne uccise. Alfano si inchina al femminicidio e sbaglia i conti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2014 - 09:21 OLTRE 6 MESI FA
Tragico 8 marzo, 3 donne uccise Alfano, "15 omicidi in due mesi"

Tragico 8 marzo, 3 donne uccise

ROMA – Sangue sulla festa dell‘8 marzo, tre femminicidi in poche ore. Un settantunenne ha massacrato oggi la moglie a Vigevano per motivi di gelosia. Nel pomeriggio una donna di nazionalità romena è stata uccisa in un albergo a Gualdo Tadino. E ancora ha confessato l’uxoricida di Frosinone che ha spinto la moglie giù per le scale.

Tutto questo mentre proprio oggi il ministro dell’Interno Alfano , piegandosi alla retorica del femminicidio, ha fornito un inquietante dato, anche se ha un po’ giocato con i numeri : “Segnaliamo un calo degli omicidi in generale che non ha precedenti nella nostra storia. Ma non diminuiscono i numeri di omicidi che hanno per vittime le donne e questo è un elemento di preoccupazione”.

Dove si nasconde il gioco di Alfano con i numeri di questa macabra statistica usata cinicamente solo per compiacere chi vuole speculare a fini politici sul sangue dei morti ammazzati, donne o uomini che siano? Nelle basi di calcolo. Parte con il confronto fra i mesi di gennaio e febbraio nel 2013,  e poi aggiunge il numero delle donne uccise in marzo, senza però aggiungere quanti uomini sono stati uccisi, magari da extraterrestri, negli stessi giorni.

Senza contare che confronti su periodi tanto brevi significano poco, questi sono i numeri forniti dal ministro: nel bimestre, gli omicidi, intesi come uccisione di uomini e donne, sono stati 85 e sono passati a 68 nei primi due mesi del 2014.

In proporzione, vuole dire un calo del 20%.

Gli omicidi ai danni di donne nei primi due mesi del 2013 erano 25 mentre nei primi due mesi del 2014 sono passati a 15.

In proporzione, un calo del 40%, questo vuole dire che nel primo bimestre del 2014 hanno ammazzato, in proporzione e in valore assoluto, meno donne che uomini, 10 donne ammazzate in meno, 7 uomini ammazzati in meno.

Dato che in conti non tornavano, Alfano ha aggiunto i primi giorni di marzo dove, incluso proprio il giorno 8, si è avuta una vampata di uccisioni di donne:

“Sono diminuiti anche quelli con vittime donne ma già in una sola settimana ne sono stati commessi altri cinque e l’ultimo appena questa mattina a Vigevano. C’e’ quindi una ripresa sebbene non siamo al di sopra della media precedente. Il dato resta preoccupante. Le indagini pero’ ci hanno permesso in tutti i casi di prendere il colpevole e occorre continuare a lavorare e non mollare”. Nel 2013 le donne uccise sono state 177 di 501 omicidi. Il ministro ne ha parlato nel corso della presentazione presso l’associazione di volontariato ‘Telefono Rosa’ dell’opuscolo ‘no more feminicide’ a cento giorni dall’entrata in vigore della legge contro la violenza di genere. Il dato delle donne uccise in Italia e’ in costante aumento. Nel 2008 le donne assassinate erano 148 su un totale di 614 omicidi. Nel 2009 le donne uccise sono state 172, 159 nel 2010, 170 nel 2011 e 159 nel 2012.

E veniamo alla triste cronaca di ieri 8 marzo. Una donna è stata trovata morta oggi pomeriggio a Gualdo Tadino, in provincia di Perugia. Dalle prime informazioni sarebbe stata uccisa dal marito che avrebbe poi tentato di togliersi la vita.

Il fatto sembra sia avvenuto in un albergo ed entrambi sarebbero stranieri. Sul posto i carabinieri. La donna e’ stata trovata in una camera di albergo in un lago di sangue.

L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Branca, dove viene piantonato. Sarebbe grave ma non in pericolo di vita. Entrambi sarebbero di nazionalita’ romena.

C’è la gelosia dietro l’omicidio di Assunta Cignano, 43 anni, uccisa a coltellate in pieno giorno dal convivente dietro al bancone del bar di Vigevano (Pavia) che gestivano insieme.

E’ stato lo stesso convivente, Francesco Albano, 71 anni, a dichiararlo ai carabinieri di Vigevano, ai quali si e’ consegnato subito dopo l’omicidio. Secondo la dichiarazione resa da Albano, l’uomo accusava la convivente di avere un’altra relazione. La coppia, che conviveva da anni, aveva due figlie di 19 e 16 anni. E’ stata la figlia maggiore a dare l’allarme, intorno alle 12 di oggi, quando ha visto che la madre non rispondeva al telefono. Il titolare di un negozio vicino le ha detto che il padre aveva chiuso la saracinesca: l’uomo era andato a costituirsi. In passato la coppia era stata vista litigare animatamente piu’ volte.

Era stato gia’ condannato in primo grado a quattro anni di carcere Sebastiano Fedele, il manovale di 44 anni che ieri ha ucciso la moglie Silvana Spaziani, dopo averla dapprima picchiata con una sbarra di ferro e poi lanciata dalle scale.

La condanna in primo grado dell’uomo era stata pero’ sospesa in attesa dell’appello. Particolari raccapriccianti quelli che emergono dalla conferenza stampa che si e’ svolta presso il comando provinciale dei carabinieri di Frosinone. Gli investigatori del colonnello Antonio Menga hanno ricostruito uno spaccato familiare terrificante: la donna, come la stessa suocera, venivano puntualmente picchiate e maltrattate da quel marito-figlio padrone. Sebastiano Fedele, due anni fa, aveva colpito all’addome con una roncola la madre. La donna si salvo’ per miracolo. L’altra sera l’ennesima, drammatica lite a colpi di mazza in ferro. Poi l’epilogo con il volo dalle scale della moglie. L’autopsia, che verra’ svolta quasi certamente lunedi’, potrebbe chiarire tanti altri aspetti della vicenda. Certo e’ che Sebastiano Fedele, dopo aver raccolto la moglie agonizzante dalle scale, l’ha adagiata sul letto e si e’ messo a dormire.

Quando si è svegliato e si è accorto che la moglie era morta, ha pensato di mettere in atto una commedia: ha chiamato la ditta delle onoranze funebri sostenendo che la moglie era morta di malore. Gli addetti alla preparazione della salma, viste le tante ecchimosi, hanno deciso di chiamare i carabinieri.