Unipol, Ghedini:”E’ anomalo che il pm chieda il processo ora”

Pubblicato il 5 Dicembre 2011 - 12:32 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – ”E’ cosa assai anomala che la Procura, dopo aver chiesto l’archiviazione, chieda ora il processo, perche’ di solito in questi casi il pm tiene ferma la richiesta di proscioglimento”. Lo ha spiegato ai cronisti l’avvocato Niccolo’ Ghedini, difensore assieme a Piero Longo di Silvio Berlusconi, al termine dell’udienza davanti al gup con al centro il passaggio di mano del ‘nastro’ Fassino-Consorte ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl.

La difesa nel merito ha chiesto il non luogo a procedere, ossia l’assoluzione di Berlusconi, dopo aver dato al giudice, come ha chiarito Ghedini, ”tutte le indicazioni sulla sua estraneita’ alla vicenda”. Inoltre, la difesa ha sollevato alcune questioni. Una di carattere costituzionale e molto ‘tecnica’ sul mancato deposito dell’avviso di chiusura indagini.

Poi il problema di competenza territoriale perche’, stando alle indagini, Berlusconi avrebbe ricevuto gli imprenditori Favata e Raffaelli, che gli avrebbero fatto ascoltare l’intercettazione, ad Arcore e dunque la competenza, per la difesa, sarebbe del Tribunale di Monza. In piu’ i difensori hanno chiesto al giudice di sentire alcuni testimoni per dimostrare che l’ex premier non era consapevole e partecipe della presunta rivelazione del segreto d’ufficio.

Tre i testimoni richiesti, come ha spiegato Ghedini: il fratello dell’ex premier, Paolo Berlusconi, gia’ a processo per questa vicenda, l’allora direttore de ‘Il Giornale’ che pubblico’ il ‘nastro’, Maurizio Belpietro, indagato, e il giornalista che firmo’ l’articolo, Gianluigi Nuzzi. Poi anche il richiamo della difesa al ”diritto all’informazione”, con tanto di deposito di una recente sentenza della Corte di Strasburgo.

”Sentenza – ha affermato Ghedini – che dispone la non punibilita’ del cronista che pubblica un atto coperto da segreto”. Inoltre, ha concluso Ghedini, ”anche a voler dare credito alla versione di Favata”, il quale disse a verbale di aver portato il file-audio ad Arcore, l’ex premier rispose: ”E io con questo che ci faccio?”.

I legali di Silvio Berlusconi hanno fatto presente oggi al giudice, nell’udienza preliminare che vede l’ex premier imputato per rivelazione di segreto d’ufficio per la vicenda del ‘nastro’ Fassino-Consorte, che l’ex presidente del Consiglio vuole rendere dichiarazioni spontanee nell’ambito del procedimento.  I difensori, da quanto si e’ saputo, hanno spiegato al Gup Maria Grazia Domanico  all’inizio dell’udienza, che Berlusconi oggi non poteva essere presente perche’ impegnato in un incontro al Parlamento europeo.

La difesa ha deciso di non chiedere il legittimo impedimento ma ha chiesto al giudice di rinviare la conclusione dell’udienza preliminare ad altra data, perche’ l’ex premier vuole rendere dichiarazioni prima della decisione del gup. Cosi’ il giudice, che teoricamente avrebbe potuto decidere oggi sul rinvio a giudizio o meno, ha fissato un’altra data, il 30 gennaio prossimo, per le dichiarazioni spontanee, le repliche delle parti e la decisione. Nell’udienza, invece, non si e’ costituito parte civile l’attuale sindaco di Torino ed ex leader dei Ds, Piero Fassino, che nelle scorse settimane aveva preannunciato che sarebbe entrato nel procedimento come parte. Potra’ farlo comunque anche all’inizio di un eventuale processo.