All’università di Bari il concorso pubblico che ha già i vincitori
BARI – Dopo alcuni esposti presentati in Procura a Bari la Guardia di Finanza e la magistratura indagano sul concorso per l’accesso ai corsi di specializzazione che si svolgeranno tra maggio e giugno presso la Facoltà di Medicina e odonotiatria del capoluogo pugliese. Le denunce avvertono: “Già si sa chi vince”. E riportano i nomi dei possibili raccomandati.
Del caso parla il Corriere del Mezzogiorno in un articolo di Vincenzo Damiani. Con due, tre mesi di anticipo, c’è chi giura che tutto è stato stabilito a tavolino, sulla base di una spartizione fra professori. Qualcuno questi nomi li ha persino messi nero su bianco, firmando un esposto consegnato alla magistratura. La denuncia sarebbe molto dettagliata, ricostruirebbe passo per passo una vicenda di presunti scambi di favore tra professori che avrebbero deciso seduti in poltrona il destino dei corsi.
Ma non è la prima volta che la Facoltà di Medicina di Bari finisce nel mirino della magistratura. La facoltà infatti è stata sotto la luce dei riflettori della magistratura già in passato: la madre di tutte le inchieste, che ancora però non ha prodotto nessuna decisione sull’eventuale rinvio a giudizio degli indagati, è quella legata alla cardiologia. A quasi dieci anni dall’avvio dell’indagine e ad otto dagli arresti, il processo sulla presunta “cupola” che avrebbe pilotato in Italia i concorsi universitari di cardiologia, di cui avrebbe fatto parte anche il professore barese Paolo Rizzon, è stata divisa in cinque diversi procedimenti.
Il giudice Antonio Diella ha dichiarato l’incompetenza territoriale per 13 dei 22 imputati, che saranno ora processati da altri quattro Tribunali, a seconda delle sedi in cui si sono svolti i concorsi incriminati: quattro a Pisa, cinque a Brescia, uno a Firenze e tre a Palermo. Sono rimasti a Bari, dunque, nove imputati, tra cui Rizzon. Sono circa 115mila le intercettazioni che avrebbero permesso di far luce sul sistema dei concorsi.
