Università. Cdm, via libera a decreto legislativo diritto allo studio

Pubblicato il 23 Marzo 2012 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 23 MAR – Il Consiglio dei Ministri ha approvato 'salvo intese' due schemi di decreto legislativo che attuano la legge di riforma dell'universita' (legge 240 del 2010). Sono stati proposti dal ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, di concerto con i Ministri dell'economia e della Pubblica amministrazione.

Il primo provvedimento riguarda le misure di revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti. Il testo individua in particolare l'ambito di intervento (università statali, non statali legalmente riconosciute, istituzioni per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica); i destinatari del diritto allo studio; gli strumenti; i servizi per il successo formativo; i soggetti istituzionali coinvolti nell'assicurare tali servizi e il sistema di finanziamento del diritto allo studio. Questo decreto e' il risultato di un percorso che nelle ultime settimane – sottolineano dal ministero – e' stato condiviso con le Regioni in sede di Conferenza e che ''individua i punti di riferimento per modernizzare la gamma dei servizi per gli studenti che converge verso un sistema stabile di finanziamento, strumenti e risorse''. I principali punti sono l'introduzione del concetto di Lep, inteso come livello essenziale della prestazione, da garantire agli studenti in possesso dei requisiti di eleggibilità (condizione economica e requisiti di merito) attraverso la borsa di studio; la valorizzazione dei collegi e delle residenze universitarie come strumenti volti a offrire servizi integrati allo studente per la qualità del percorso universitario.

Il secondo provvedimento prevede invece la disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli Atenei. Si tratta di un decreto che inquadra in maniera organica la programmazione economico-finanziaria degli atenei, i criteri per perseguire la sostenibilità delle spese di personale e di quelle per l'indebitamento, l'introduzione del costo standard per studente in corso e, infine, l'introduzione dei criteri per la valutazione delle politiche di reclutamento del personale, sulla base delle procedure di valutazione stabilite dall'Anvur (l'Agenzia per la valutazione del sistema universitario e della ricerca).