Università, guerriglia a Roma: assalto ai blindati, poliziotti feriti. Proteste violente degli studenti. La diretta

Pubblicato il 30 Novembre 2010 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA

Assalto ai blindati, sassi e mazze contro gli agenti, guerriglia in pieno centro: il 30 novembre è scattata “l’ora X” per l’università italiana e gli studenti non sono rimasti a guardare, anzi. Mentre alla Camera è approdato il disegno di legge Gelmini, nelle strade si è riversata la rabbia degli universitari. Epicentro della protesta è stata Roma, dove gli studenti hanno provato a ribaltare alcuni mezzi delle forze dell’ordine e i poliziotti hanno reagito caricando i ragazzi. Per il momento, il bilancio è di alcuni poliziotti feriti e di un fermato.

Un primo “successo” per gli studenti era arrivato intorno alle 12:30, quando il governo è stato battuto nell’Aula della Camera su un emendamento del Fli all’articolo 19 della riforma dell’Università, relativo agli assegni di ricerca. Il testo, su cui c’era il parere contrario di governo, commissione e commissione Bilancio, è stato approvato con 277 sì e 257 no.

Con questo emendamento, proposto dal finiano Fabio Granata, la commissione che valuta i progetti dei candidati e formula la graduatoria per l’assegnazione degli assegni di ricerca, se intendera’ ricorrere a esperti revisori esterni all’ateneo dovra’ farlo senza ”oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica”. La formulazione iniziale diceva ”senza oneri nuovi o maggiori oneri”.

L’approvazione in seconda lettura del Ddl Gelmini è prevista in giornata: se non sorgeranno ostacoli il voto è calendarizzato per le 20.

E’ stato poi inasprito e approvato alla Camera l’emendamento anti parentopoli. La Commissione Cultura, su richiesta del ministero dell’Istruzione, ha elaborato un sub emendamento all’emendamento proposto dall’Italia dei Valori contro il formarsi di dinastie nelle università. L’Idv chiedeva che non venissero chiamati da un ateneo coloro che avessero un grado di parentela, fino al terzo grado compreso, con un professore appartenente alla stessa università. La Commissione ha chiesto e ottenuto che non vengano chiamati professori con grado di parentela ”fino al quarto grado compreso con un professore appartenente al dipartimento o struttura che effettua la chiamata ovvero con il rettore, il direttore generale o un consigliere di amministrazione dell’ateneo”. Anche Fli ha votato a favore dell’emendamento.

23:30, Palermo. Si e’ appena conclusa l’assemblea degli studenti che in serata hanno occupato l’aula consiliare del Comune di Palermo. I ragazzi, un centinaio, hanno deciso di passare la notte a sala delle Lapidi. All’assemblea hanno partecipato studenti delle tre facolta’ universitarie occupate (Scienze politiche, Lettere e Scienze) e anche rappresentanti di circa 40 scuole superiori. L’assemblea ha stabilito di continuare l’occupazione delle facolta’ e delle scuole fino al 14 dicembre, data in cui la Camera votera’ la mozione di sfiducia al governo.

22.31, Bari. Studentesse e studenti del Liceo Classico statale ‘Socrate’ di Bari hanno occupato l’edificio centrale della scuola in Via Tommaso d’Aquino. L’iniziativa e’ stata presa nell’ambito della protesta contro la riforma dell’ universita’ approvata qualche ora fa dalla Camera. I manifestanti rendono noto di aver occupato la scuola perche’ ritengono sia ”l’ultima azione dimostrativa forte che gli studenti hanno possibilita’ di mettere in campo”. Il ddl del governo – secondo gli studenti del Socrate – ”e’ la parola fine sul futuro di milioni di studentesse e studenti”. ”Abbiamo deciso di occupare – si aggiunge in una nota – perche’ non intravediamo nessun altro tipo alternativa , contro un governo sordo e mistificatore. Crediamo che il diritto allo studio di cui molti si fregiano paladini, verra’ mortificato con questa riforma, come lo e’ gia’ stato con molte altre precedenti. In Puglia la regione non ha avuto possibilita’ di stanziare un solo euro per la nuova legge regionale che rimane solo su carta. Molti di noi studenti sono costretti a pagare diverse centinaia di euro l’anno per i libri, per i trasporti, per le mense. Molti di noi lavorano il pomeriggio per cercare di sopperire alle spese che lo studiare richiede. Molti di noi rischieranno di non andare all’universita’ perche’ le tasse aumenteranno e i corsi diminuiranno. Siamo stanchi di dover delegare a qualcuno di decidere del nostro futuro, per questo oggi con questa occupazione siamo convinti di riprendercelo”.

21:09, Pisa. E’ stata riaperta alle 20.30 la circolazione stradale sul tratto tra Pisa centro e Livorno dell’autostrada A12, rimasto interrotto al traffico per circa tre ore in seguito alla manifestazione di circa 7 mila studenti universitaria. Attraverso l’Aurelia e la bretella che collega la citta’ all’autostrada, gli studenti hanno raggiunto il casello ‘occupandolo’ simbolicamente per circa mezz’ora. Per motivi di sicurezza, tuttavia, la circolazione in quel tratto di autostrada e’ stata interrotta dal momento che il lungo serpentone degli studenti ha imboccato la bretella, deviando i veicoli in transito su viabilita’ alternative, mentre in autostrada erano state istituite le uscita obbligatoria a Pisa Nord per chi proveniva da nord e a Livorno per chi viaggiava in carreggiata sud. Intorno alle 20.30 si e’ anche sciolto nei pressi dell’aeroporto il corteo degli studenti universitari.

21:01, Unione Universitari. L’Unione degli Universitari non ha ”alcuna intenzione di fermarsi” con le proteste dopo l’ approvazione alla Camera della riforma Gelmini. ”Continueremo questa battaglia – e’ detto in una nota – per portare la società civile sempre più dalla nostra parte. Continueremo a stare sul tetto di architettura a Roma, come sui tetti delle facoltà occupate in tutta Italia. In questo momento sono in corso nelle centinaia di facoltà occupate assemblee per decidere come proseguire la mobilitazione e impedire che la riforma venga approvata al Senato”.

20:42, Trento. Gli studenti trentini in assemblea in serata a Sociologia hanno deciso di proseguire la protesta occupando la facolta’. La decisione e’ stata presa in seguito a un confronto a cui hanno partecipato alcune centinaia di studenti, con ricercatori e docenti. In giornata il rettore, Davide Bassi, aveva accordato agli studenti un’assemblea generale di ateneo per il 15 dicembre.

20:12: Palermo. Alcune centinaia di studenti hanno eluso i controlli all’ingresso del municipio di Palermo e hanno occupato la sala consiliare. L’azione e’ stata compiuta dai ragazzi delle facolta’ di Scienze e di Lettere e da esponenti del coordinamento studenti medi. Gli studenti che hanno occupato l’aula consiliare del municipio hanno detto che terranno un’ assemblea alle 21.30 per decidere con quali forme di lotta proseguire e non escludono di continuare l’occupazione di sala delle Lapidi, dove si era da poco conclusa un’animata seduta del Consiglio comunale che ha portato alla bocciatura dell’assestamento di bilancio. Prima di occupare il Comune, gli studenti avevano per ore bloccato il traffico nei pressi di palazzo delle Aquile, tra la via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele.

19:51, Pisa. Dopo oltre mezz’ora di slogan contro il ddl Gelmini e il governo, il corteo degli studenti universitari ha lasciato il varco autostradale di Pisa centro sull’A12 e si e’ incamminato sulla via del ritorno lungo la bretella che collega l’autostrada all’Aurelia. Ci vorra’ ancora almeno un’altra ora tuttavia prima che il tratto autostradale venga regolarmente riaperto al transito dei veicoli. Finche’, infatti, le migliaia di studenti non saranno tutti usciti dal tratto interessato dal corteo la viabilita’ autostradale restera’ interrotta nel tratto compreso tra Pisa e Livorno.

19:46, Firenze. Lapidi di fronte alla sede del Rettorato fiorentino, una bara con la scritta ‘Universita” ed alcuni ‘officianti’ incappucciati di nero impegnati a celebrare le pubbliche esequie degli atenei pubblici. E’ il flashmob inscenato oggi da alcuni ricercatori per protestare contro la riforma Gelmini nel giorno della sua discussione alla Camera. Sulle false pietre tombali, disposte nella piazza dove ha sede il rettorato per arricchire la performance, l’epitaffio ”Qui giace l’universita’ pubblica”. I ricercatori hanno esposto anche uno striscione con la scritta: ”30 novembre 1786 abolizione della pena di morte in Toscana. 30 novembre 2010 condanna a morte dell’universita’ pubblica in Italia”. Tra le varie iniziative contro il ddl realizzate oggi, anche un incontro a cavallo tra cultura e gastronomia nella facolta’ di agraria, ideato dai docenti della stessa facolta’ e poi ‘adottato’ dal coordinamento d’ateneo, intitolato ‘Saggi e assaggi”. Il docente di Geologia e rappresentante del coordinamento, Marco Benvenuti, spiega che tutto cio’ ”vuole dimostrare esattamente il contrario di quello che il ministro Tremonti ha detto appena qualche settimana fa, e cioe’ che con la cultura non si mangia. Con la cultura, diciamo noi, si mangia eccome, e questa manifestazione ne e’ la riprova”.