Università, la lettera degli studenti a Napoliano: “Non firmi la legge”

Pubblicato il 21 Dicembre 2010 - 17:47 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano

Se Napolitano firmerà la legge Gelmini ”sancirà la cancellazione del diritto allo studio”. E’ quanto scrivono nella lettera al Presidente della Repubblica gli studenti in mobilitazione della Sapienza. In uno dei passaggi cruciali della lettera, affidata all’ANSA, gli studenti scrivono: ”Se porrà la Sua firma alla legge Gelmini Lei sancirà la cancellazione del Diritto allo Studio, uno dei diritti fondamentali della Costituzione intesa come patto fondante della nostra società, che garantisce equità e democrazia”.

”Presidente, siamo le studentesse e gli studenti della Sapienza in mobilitazione da due anni in difesa dell’Università e della Formazione Pubblica”, scrivono gli studenti. ”In questi ultimi mesi – continuano ricostruendo le tappe della mobilitazione – sono stati occupati quasi tutti gli atenei, abbiamo occupato i monumenti, ci siamo riuniti nelle assemblee, siamo saliti sui tetti, abbiamo invaso le strade e bloccato le città, tutto per far sentire la nostra voce al paese e bloccare la riforma”.

”Nella giornata di oggi (22 dicembre, ndr) assistiamo al passaggio finale dell’attacco al mondo dell’istruzione pubblica da parte di questo governo – continuano gli studenti -, inserito in 20 anni di politiche di privatizzazione che tentano di smantellare il diritto allo studio”.

”Ci rivolgiamo a Lei, Presidente della Repubblica Italiana, in quanto garante della Costituzione di questo Paese – dicono gli studenti -, ponendo alla Sua attenzione la responsabilità politica del governo nella scelta di smantellare definitivamente i principi democratici sanciti dalla nostra carta costituzionale. Se porra’ la Sua firma al disegno di legge Gelmini. Lei sancirà la cancellazione del Diritto allo Studio, uno dei diritti fondamentali della Costituzione intesa come patto fondante della nostra società, che garantisce equità e democrazia”.

”Noi non siamo disposti a renderci complici del processo di restaurazione di uno stato autoritario – è la conclusione della lettera -, corrotto e autoreferenziale, che garantisce diritti e privilegi a pochi potenti a danno del resto della società. Si renda anche lei indisponibile a questo disegno eversivo: non firmi, sarà così in piazza anche Lei al nostro fianco! Studenti e studentesse in mobilitazione della Sapienza”.

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