Vacanza da incubo in montagna: 100 giovani con 40 di febbre, vomito e punture di zecche

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Agosto 2022 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
Vacanza da incubo in montagna: 100 giovani con 40 di febbre, vomito e punture di zecche

Vacanza da incubo in montagna: 100 giovani con 40 di febbre, vomito e punture di zecche FOTO ANSA

Febbre alta, fino a 40, tosse e vomito per un centinaio di ragazzi, e per i loro accompagnatori; punture di zecche, nelle braccia e in altre varie parti del corpo, per altre sedici persone, tra giovanissimi e adulti. Sono le vacanze da incubo vissute da due comitive, il gruppo estivo di una parrocchia di Brescia e i turisti di una parrocchia della provincia di Siena, in Valtellina.

La vacanza da incubo

Il gruppo bresciano, proveniente dal quartiere Violino, è arrivato a Bormio (Sondrio) il 23 luglio per una settimana di vacanza. Dopo appena un paio di giorni, uno dopo l’altro ha iniziato a stare male. “I ragazzi sono sempre rimasti in quella struttura, ad esclusione di un’unica gita a un rifugio a circa 3.000 metri di quota – spiega Michela Poinelli, mamma di uno dei bambini -. La struttura è stata descritta come fatiscente e molto sporca. Da qui il dubbio dei medici del Pronto Soccorso degli Spedali Civili di Brescia, dove sono stati portati sia i ragazzi che gli adulti, che a provocare i sintomi possa essere stato il batterio della Legionella. A tutti è stato prescritto un antibiotico. Mio figlio sta ancora male, ha febbre e tosse, e noi genitori ora chiediamo di sapere qual è stata la causa facendo analisi approfondite sia all’acqua della struttura che al rifugio”.

Non solo loro…

Vacanza da dimenticare anche per un gruppo di turisti provenienti da una Parrocchia della provincia di Siena a San Martino, frazione montana di Val Masino (Sondrio). In 16 fra giovanissimi e adulti, ospiti in una casa-vacanze del piccolo paese della Valtellina, hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Perché punti, nelle braccia e in altre parti del corpo, dalle zecche. Sei le ambulanze dell’Areu, l’Agenzia regionale per emergenza e urgenza. Alcuni pazienti sono stati trasportati all’ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona (Como), altri in quello di Sondrio.