Vaccini, l’infettivologo Bassetti: “Abbiamo sbagliato tutto, la peggior campagna del mondo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2021 - 20:42 OLTRE 6 MESI FA
Vaccini infettivologo Bassetti

Vaccini, l’infettivologo Bassetti: “Abbiamo sbagliato tutto, la peggior campagna vaccinale del mondo”

La rabbia sui vaccini dell’infettivologo Matteo Bassetti ai microfoni del programma L’Aria che Tira su La7: “Abbiamo sbagliato tutto, la peggior campagna vaccinale del mondo“.

Lo sfogo di Bassetti sui vaccini in Italia

“È stata la peggior campagna vaccinale del mondo, siamo in una situazione che nessuno di noi avrebbe voluto rivedere. Non mi sarei mai aspettato di vedere questi numeri. Se avessimo lavorato diversamente sui vaccini oggi potremmo dire che il tributo che pagherà l’Italia si poteva non pagare” commenta il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti.

E sull’annuncio da parte dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali) dell’inizio della procedura di revisione del vaccino russo Sputnik, Bassetti ha detto: “La richiesta di approvazione è stata presentata da un’azienda farmaceutica tedesca, non dalla Russia. Vuol dire che noi non abbiamo capito niente, c’è mancato il coraggio”.

Bassetti: “Una sola dose di vaccino riduce dell’80-90% ricoveri”

Su un post su Facebook, Bassetti parla poi della questione relativa alla possibilità di somministrare una sola dose del vaccino: “Sia Pfizer che AstraZeneca ha un’efficacia del 90-94% % e riduce dell’80-90% i ricoveri ospedalieri per Covid”. 

Infine parla di “ottime notizie da due articoli scientifici in pre-print su una singola dose di vaccino”. “Altro dato molto forte – aggiunge – è che il vaccino di AstraZeneca funzioni anche su chi ha oltre 80 anni rendendolo quindi un vaccino per tutti. Spero che anche Aifa abbia questi dati e cambi rapidamente la raccomandazione: AstraZeneca per tutti senza differenza di età e fragilità”.

Per Bassetti “ci vuole più coraggio nella campagna vaccinale. Saper osare. Saper ascoltare la scienza. Essere rapidi e dinamici e, soprattutto, guardare un po’ più avanti del proprio naso” conclude.