No vaccini, no asilo. In Emilia è legge. M5S vota contro

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2016 - 18:46| Aggiornato il 23 Novembre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Vaccini obbligatori per i nidi. In Emilia Romagna è legge

Vaccini obbligatori per i nidi. In Emilia Romagna è legge

BOLOGNA – Per poterli iscrivere all’asilo nido, i bambini devono essere vaccinati. Ora è legge ma solo in Emilia Romagna, la prima Regione italiana a fissare l’obbligo in una specifica norma. Il progetto di riforma dei servizi educativi per la prima infanzia è stato approvato oggi, martedì 22 novembre, dall’Assemblea legislativa romagnola. Nel ridisegnare i servizi da 0 a 3 anni, la norma introduce appunto come requisito di accesso “l’avere assolto gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente”. Tradotto, bisognerà certificare di aver somministrato ai bambini l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B.

La legge è stata approvata con 27 voti favorevoli (Pd), 5 no (M5s) e 10 astenuti (Sel, Ln, Fdi, Fi). L’articolo 6, quello che introduce l’obbligatorietà dei vaccini, è stato votato da Pd, Sel, Fdi, Fi; contrario il M5s, astenuta la Lega.

“La nostra legge è a tutela della salute pubblica – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – cioè delle nostre comunità, e soprattutto dei bambini più deboli, quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e che sono quindi più esposti a contagi”.

La misura, auspica Bonaccini, aprirà la strada perché anche altre Regioni seguano l’esempio. “In Emilia-Romagna la percentuale di bambini vaccinati è notevolmente diminuita negli ultimi anni – prosegue Bonaccini – dal 2014 è scesa al di sotto del livello di sicurezza del 95% e nel 2015 la copertura per le quattro vaccinazioni obbligatorie ha raggiunto il 93,4% rappresentando un potenziale rischio per la salute della collettività. I genitori hanno cambiato atteggiamento verso le vaccinazioni pediatriche, soprattutto per via di informazioni non corrette e prive di basi scientifiche che vengono diffuse in particolare online. Viceversa, noi abbiamo deciso che la salute delle persone va garantita e protetta, non lasciata a improbabili convinzioni o, per usare le recenti parole sui vaccini del presidente Repubblica, Mattarella, a sconsiderate affermazioni prive di fondamento”.

La percentuale di vaccinati che garantisce la migliore protezione a tutta la popolazione deve essere superiore al 95%, limite indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In Emilia-Romagna tale copertura è stata del 93,4% nel 2015 dopo essere scesa al di sotto di quella richiesta nel 2014, quando arrivò al 94,5%. Per l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, “i vaccini sono una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina e rappresentano lo strumento più efficace e sicuro, a livello individuale e collettivo, per proteggere le persone, in particolare i bambini”.

Per quanto riguarda più in generale i servizi educativi per la fascia di età da 0 a 3 anni, la riforma tocca un sistema regionale fatto di 1.199 servizi per oltre 32.500 bimbi iscritti. Punti cardine della nuova legge sono più garanzia dell’equità e della qualità dei servizi, peraltro sottoposti a processi di valutazione; l’accreditamento delle strutture private, sinora mai attuato, che viene semplificato ma reso più efficace e che si aggiungerà all’autorizzazione, per un’offerta educativa più trasparente; la formazione del personale e la nuova collocazione dei coordinamenti pedagogici presso i Comuni capoluogo a seguito del superamento del ruolo delle Province.