Valanghe, alpinista tedesco muore in Val Venosta

*Francesco Paolelli
Pubblicato il 30 Marzo 2010 - 11:56 OLTRE 6 MESI FA

Un alpinista tedesco ha perso la vita sulla Cima Rasass in alta val Venosta. Un suo compagno è rimasto invece ferito. I due facevano parte di una comitiva di sei escursionisti tedeschi. Il gruppo è stato travolto sulla montagna che domina il famoso rifugio Sesvenna, poco lontano dal confine con la Svizzera.

Sono subito scattati i soccorsi. Con l’ausilio di due elicotteri sono stati portati in quota gli uomini del soccorso alpino di Malles, i vigili del fuoco e i carabinieri. Si tratta della seconda vittima per valanga in alta val Venosta nelle ultime 48 ore. Sabato era morto sotto una slavina nella zona di Belpiano un ufficiale austriaco di 56 anni.

elicottero della protezione civile

Tanto spavento  ma anche molta fortuna, invece, per una donna ultraottantenne di Vicenza investita in pieno da una valanga di neve. L’escursionista è stata trascinata in un canale per quasi 200 metri riportando solo graffi, contusioni e un trauma al polso. La signora Giuseppina Rumor, 83 anni da compiere, sorella del leader della democrazia cristiana Mariano Rumor, stava rientrando assieme al marito da una gita al rifugio Melegnon di Arsiero sull’omonimo monte, attraverso la Bocchetta degli Alpini.

La coppia stava camminando lungo una strada coperta da oltre un metro di neve. All’improvviso in un punto privo delle tettoie paravalanghe installate nel resto della zona, da cento metri sopra la strada si è staccata la valanga, che ha sfiorato l’uomo e preso in pieno la donna. La signora è stata trascinata in un ripido canalino sottostante per quasi 200 metri.

Il marito ha chiamato la polizia, che ha avvisato il 118. Una squadra del Soccorso alpino  è accorsa sul posto e ha aiutato l’anziana a tornare sulla strada. La coppia è stata infine riaccompagnata a valle.

Resta alta l’attenzione a causa del pericolo valanghe su tutto l’Arco alpino e sull’Appennino, in seguito all’aumento delle temperature massime e minime ed alle precipitazioni nevose e piovose che hanno interessato le Alpi e tutto l’arco appenninico nelle ultime 24-48 ore. Tali condizioni hanno determinato un appesantimento dello strato superficiale della copertura nevosa, fino a raggiungere i 600 kg per metro cubo, che tende pertanto a bagnarsi e a perdere di coesione.

*Scuola di giornalismo della Luiss