Merola, guai col Fisco: avrebbe occultato 4,6 mln. Lui: “Pagato quanto dovevo”

Pubblicato il 30 Agosto 2012 - 08:18 OLTRE 6 MESI FA
Valerio Merola (Lapresse)

ROMA – Di nuovo grane col fisco per il conduttore televisivo Valerio Merola, divenuto noto negli anni novanta come “Merolone” dopo il suo coinvolgimento nella prima inchiesta su “Vallettopoli” del 1996. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma avrebbero scoperto un’evasione milionaria da parte del presentatore tv, che secondo la ricostruzione della Gdf “aveva dichiarato di essere residente nel Principato di Monaco, ma di fatto svolgeva la sua attività in Italia”. In cinque anni, attraverso società “schermo” e prestanomi sarebbe riuscito, secondo la Gdf, a sottrarre al fisco compensi per 4,6 milioni di euro, oltre ad Iva per 1,5 milioni di euro, omettendo di presentare le dichiarazioni fiscali.

Attraverso le banche dati in uso alla Guardia di Finanza, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma avevano acquisito le prime informazioni sul presentatore che, negli anni ’90 dopo il suo coinvolgimento in una inchiesta della Procura di Biella, si era trasferito, per lungo tempo, a Cuba. Le indagini, svolte su tutto il territorio nazionale monitorando le spese e i luoghi di frequentazione dell’artista, hanno permesso di scoprire che lo showman si serviva della copertura di alcune società nazionali, da lui stesso appositamente create e fatte amministrare da prestanome, che fatturavano le sue prestazioni rese in Italia, senza, però, presentare alcuna dichiarazione fiscale né, tantomeno, versare le relative imposte. Il presentatore, dunque, facendosi scudo della residenza all’estero, avrebbe sottratto all’Erario ingenti proventi derivanti dalla sua attività artistica.

LA REPLICA DI MEROLA – “Mi viene contestata un’evasione di 4,6 milioni di euro oltre a 1,5 milioni di Iva non versata. Ma visto che le tasse si pagano su un imponibile, considerando il 30% di tassazione per i lavori in Italia, questo vorrebbe dire che ho guadagnato 20 milioni di euro. Ma questa è una cifra che non ho mai guadagnato. Se viene dimostrato il contrario, sono disposto a versare tutti i 20 milioni allo Stato”.

“Ribadisco – spiega Merola – di essere soggetto fiscale monegasco da 21 anni, di esercitare un’attività regolarmente iscritta alla Camera di commercio di Monaco e ai servizi fiscali di Monaco, di avere ogni anno presentato regolare denuncia dei redditi al ministero delle Finanze del Principato e di avere pagato le tasse che derivavano da queste mie dichiarazioni ai servizi fiscali del Principato. Per queste dichiarazioni e per il versamento delle tasse, ho presentato documenti ufficiali del ministero delle Finanze di Monaco, firmati dal ministro responsabile, in cui si dichiara che io ho assolto a tutti i miei doveri di contribuente e ho pagato le relative tasse”.