LUCCA – “Le ho buttato la benzina addosso per sporcarla. Non le ho dato fuoco”: si è giustificato così Pasquale Russo, l’uomo di 46 anni di Capannori (Lucca) accusato dell‘omicidio di Vania Vannucchi, morta per le ustioni riportate all’ospedale di Pisa.
Secondo quanto riferito dal suo avvocato, Russo avrebbe detto: “Le ho buttato la benzina per sporcarla, per imbrattarla. Ma non le ho dato fuoco. Solo dopo ho pensato che lei fumava: forse aveva la sigaretta accesa”.
Il legale ha anche fatto sapere che l’uomo era in cura da qualche tempo per problemi “psichiatrici: aveva fatto varie visite mediche e credo prendesse dei farmaci”. Proprio per questo l’avvocato Cesaretti chiederà una perizia psichiatrica.
Russo ha quindi ammesso di essere stato sul posto in cui Vania è stata colpita e di averle gettato addosso benzina. Ma ha aggiunto che non era sua intenzione ucciderla e ha negato di aver appiccato le fiamme.
Le prime ammissioni di Pasquale Russo sono arrivate nella tarda serata di martedì, prima del suo trasferimento in carcere, al termine del lungo interrogatorio in questura. Qui l’uomo sarebbe stato portato dagli agenti che lo avevano trovato nella sua abitazione ma solo dopo essere stato medicato dai sanitari del pronto soccorso per una bruciatura all’avambraccio destro. Una ferita che lui avrebbe giustificato con un incidente mentre svolgeva dei lavori in casa.
Nel frattempo, dopo la morte di Vania, è cambiata l’accusa nei confronti di Russo, che adesso deve rispondere del reato di omicidio volontario anche se “sulle aggravanti valuterà il magistrato.
L’uomo si trova in carcere in attesa che il gip decida sulla convalida. Il dirigente della squadra mobile di Lucca, Silvia Cascino, ha anche spiegato: “Stiamo cercando di approfondire che tipo di relazione avesse con Vania Vannucchi. Lui è sposato”.