Sta finendo la vaniglia: il gelato d’estate amaro e “salato”

Pubblicato il 3 Aprile 2012 - 16:48 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Si annunciano tempi duri per gli amanti del gelato: i raccolti della pianta che produce vaniglia, in Messico e in India, sono stati pressoché scarsi. Per questo i commercianti hanno fatto incetta in anticipo dei raccolti, ma secondo la rivista alimentare The Grocer, essendo la produzione concentrata in così pochi paesi al mondo, una ricaduta sui prezzi è obbligata.

Gelati amari e “salati” quelli che verranno: sembra un paradosso ma se aumenta il prezzo della già costosa spezia, tra le conseguenze più immediate ci sarà certamente un rincaro dei prezzi del gelato. Ammesso che si tratti di un gelato di pregio, di fattura artigianale e quindi fatto con la spezia vera e propria e non con la molecola aromatica, sintetizzata chimicamente e venduta a basso costo.

La scarsità ha colpito una fascia intera di industrie, dai gelati alle medicine, ai profumi, alla produzione alimentare. Gli analisti ritengono che il prezzo di una pallina di gelato alla vaniglia salirà del 10%. Ad oggi  il prezzo della vaniglia è già salito da 25 a 30 dollari al chilo, dopo che per sei anni era rimasto fermo a 25.