Varese. Delitto mani mozzate, un indagato

Pubblicato il 26 Novembre 2009 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA

scientificaPotrebbero essere a una svolta le indagini sull’omicidio di Carla Molinari, l’ottantaduenne uccisa il 5 novembre scorso a Cocquio Trevisago, nel Varesotto, a cui erano state anche tagliate le mani.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, infatti, nell’ambito dell’inchiesta vi è una persona iscritta nel registro degli indagati.

Si tratta di un artigiano della zona, forse un imbianchino che non è parente della vittima.

Il fermato è un italiano di 55 anni, vicino di casa della donna uccisa. Nei suoi riguardi è stato emesso un decreto di fermo dalla Procura di Varese, sulla base di indagini svolte dalla squadra mobile della Questura, con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo della Polizia, diretto da Gilberto Calderozzi, che più volte si è recato a Varese per seguire le attività investigative.

La vittima era un’ex tipografa in pensione e viveva da sola nel suo appartamento di Cocquio Trevisago, paese di 4.600 abitanti nel varesotto.

L’ assassino l’aveva colpita probabilmente con un cacciavite e l’aveva sgozzata fino a quasi decapitarla. Chi l’ha uccisa le aveva anche tagliato le mani che non sono ancora state ritrovate.

Fino ad oggi investigatori ed inquirenti hanno preso in considerazione tutte le ipotesi anche se fin dalle prime ore dopo il delitto aveva perso di consistenza l’ipotesi della rapina degenerata. Gli agenti di Varese coordinati dal Pm Luca Petrucci e Maurizio Grigo avevano eseguito numerosi sopralluoghi per verificare poi che dall’abitazione non era scomparso nulla di valore.

Nell’appartamento della donna che non fumava erano stati trovati anche 4 mozziconi di sigaretta di marche diverse. La circostanza era però apparsa un tentato di depistaggio in quanto risulto che i mozziconi erano stati portati da fuori. Un altro particolare emerso è che l’omicida dovrebbe essere uscito dalla villetta sporco di sangue in quanto non sono state trovate tracce di sangue nel bagno della vittima e pertanto chi ha ucciso la pensionata non si era lavato. Dai numerosi interrogatori di parenti, vicini e conoscenti, non erano emerse particolari tensioni nemmeno in tema di eredità.

Aveva in programma di fare testamento Carla Molinari. Lo aveva raccontato al sito ‘VareseNews’ Piercosma Turuani Porretti, un imprenditore pubblicitario amico stretto della vittima.

«Sì, è vero, Carla voleva fare testamento – ha spiegato Turuani Poretti – era andata con mia mamma da un notaio della zona un mese fa, ne avevano parlato spesso, era da circa un anno che stava meditando questo passo». Secondo il racconto dell’imprenditore, Carla Molinari «voleva dare una parte della sua eredità alla chiesa e agli orfanelli, anche se non so dire in che quantità.

Una parte l’avrebbe data ad alcuni parenti ma non tutto. Diceva che si trattava di persone già benestanti». L’uomo ha assicurato di essere stato «come un figlio»per la donna uccisa, mentre sua madre Teresina «per lei era come una sorella, erano legatissime». «Mia madre tempo fa le aveva regalato una sua fede di matrimonio. Mi ricordo – racconta ancora nell’intervista – che Carla le fece notare quanto era bello, allora mia madre se lo sfilò e le disse di prenderlo. Adesso non si trova più, perché Carla lo portava sempre al dito».