In Veneto 8.600 operatori socio-sanitari e infermieri rifiutano il vaccino anti Covid. Sono dipendenti di ospedali e case di riposo e a loro le aziende sanitarie hanno iniziato ad inviare i solleciti. Tempo 5 giorni per rispondere, altrimenti rischiano la sospensione senza stipendio.
Secondo quanto scrive Il Mattino di Padova, poco meno di 1 su 20 dei 180mila sanitari eleggibili non vuole vaccinarsi. Ma il numero non tiene conto di quelli che lavorano nel privato non convenzionato, in studi professionali e farmacie.
L’elenco dei sanitari non ancora vaccinati è stato trasmesso venerdì dalla Regione alle Usl. Da quel momento scattano i 5 giorni entro i quali gli operatori dovranno giustificare il loro rifiuto. Si può altresì dimostrare di essere già immunizzati o di aver prenotato il vaccino.
Demansionamento o sospensione per sanitari no vax
Secondo il Dpcm di Draghi in vigore dal 7 aprile scorso, i sanitari che rifiutano il vaccino rischiano il demansionamento a stipendio ridotto o, qualora questo non fosse possibile, la sospensione senza stipendio, anche fino al 31 dicembre.
Degli 8.600 segnalati, 7.200 lavorano come operatori socio-sanitari e infermieri: il che significa che l’80% della platea che non ha ancora iniziato la profilassi.
Spicca poi il dato di 950 dirigenti medici, cioè più di uno su dieci. I restanti 460 lavorano in strutture convenzionate con il sistema sanitario regionale.