Venezia. Dipendente comunale scopre mazzette e…perde posto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2016 - 13:20 OLTRE 6 MESI FA
Venezia. Dipendente comunale scopre mazzette e...perde posto

Venezia. Dipendente comunale scopre mazzette e…perde posto

VENEZIA – Ha scoperto anomalie nel database di Edilizia privata del Comune di Venezia e un giro di mazzette per far approvare i progetti. Nonostante il suo lavoro la dipendente comunale Maria rischia di perdere il posto. Il suo contratto ora è a rischio rescissione e il giudice del lavoro dovrà decidere se il mancato rinnovo per la donna e altri 29 colleghi è lecito.

Maurizio Dianese su il Gazzettino scrive che la donna, Maria, è diventata mamma e lavorava in remoto per il Comune di Venezia. Il suo ruolo era controllare le pratiche edilizie per la concessione di permessi comunali. Proprio lei ha scoperto le anomalie in Comune, per cui “bastava pagare la mazzetta e la pratica prendeva il volo”, scrive Dianese:

“quando si è trattato di indagare sulle pratiche del geometra Bertoncello, è stata lei a scandagliare il database di Edilizia privata e a trovare tutte le anomalie. Anomalie che hanno portato a scoprire quell’andazzo per cui in Comune bastava pagare la mazzetta e la pratica prendeva il volo.  Assunta con un contratto che si rinnova di anno in anno, Maria ha lavorato sempre da casa, usufruendo delle possibilità introdotte dalle norme Bassolino per il cosiddetto telelavoro.

In un anno questa donna e mamma controlla mediamente diecimila pratiche edilizie. Vuol dire un migliaio di permessi a costruire, 1.500 autorizzazioni paesaggistiche, duemila tra Dia e Scia – le dichiarazioni di inizio attività – più altre cinquemilapratiche edilizie di vario tipo”.

Nonostante il suo duro lavoro, Maria ora rischia di essere licenziata insieme ai suoi colleghi del comune:

“Adesso il Comune ha deciso di non rinnovarle il contratto. Con lei sono a rischio altri 29 contratti – in tutto il Comune sono 30. E coincidenza vuole che il giudice del lavoro sia chiamato a trattare la causa di Maria proprio domani, 24 ore dopo la giornata della donna”.