Verona, inseguimento e sparatoria in centro tra giostrai e clienti truffati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2016 - 16:13 OLTRE 6 MESI FA
Verona, inseguimento e sparatoria in centro tra giostrai e clienti truffati

Verona, inseguimento e sparatoria in centro tra giostrai e clienti truffati

VERONA – I clienti tedeschi hanno cercato di vendere diamanti per 500 mila euro, ma quando si sono accorti che i tre giostrai, di etnia sinti, gli avevano rifilato dei soldi falsi si sono arrabbiati. Da questa tentata truffa è nato un inseguimento, con le auto che si speronavano a vicenda, e una sparatoria proprio nel centro di Verona, a pochi passi dall’Arena. La polizia è intervenuta con diverse volanti per sedare la situazione e ha arrestato 5 persone.

Il quotidiano Il Gazzettino scrive che i tedeschi dovevano vendere una partita di diamanti del valore di 500 mila euro e dalla Lombardia è arrivato il gruppo di giostrai di etnia sinti, tra cui una donna, che hanno cercato di pagare i gioielli con denaro falso. Quando i tedeschi si sono accorti di quanto accaduto, è iniziato l’inseguimento:

“Inseguimento che poi è continuato a piedi in un vicolo, dove sono stati esplosi alcuni colpi, risultati sparati da una pistola scacciacani. È stato un agente della polizia municipale di Verona a bloccare l’uomo che impugnava la pistola, disarmandolo. Alla fine tutte e cinque le persone coinvolte in questa rocambolesca e pericolosissima resa dei conti sono state arrestate e portate in Questura.

«Per fortuna non è successo niente, speriamo che questi pazzi sciagurati restino in carcere» ha poi detto il sindaco di Verona, Flavio Tosi che si è recato sul posto mentre la Polizia scientifica stava eseguendo i rilievi e ha sottolineato: «La prima pattuglia della nostra Polizia municipale, che era in zona per regolare il traffico, è intervenuta dopo mezzo minuto. C’è stata una risposta immediata delle forze dell’ordine. Sono state scene incredibili che si pensa solo di vedere nei film. Gente così è pericolosa ed è opportuno che rimanga nella patrie galere» ha concluso Tosi”.