Veronica Panarello “capace di intendere e volere quando uccise Loris”: chiesta la conferma a 30 anni in Cassazione

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2019 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA
Veronica Panarello "capace di intendere e volere quando uccise Loris": chiesta la conferma a 30 anni in Cassazione

Veronica Panarello (foto Ansa)

ROMA  –  Veronica Panarello era capace di intendere e volere al momento dell’omicidio del figlioletto Loris Stival: con questa motivazione il sostituto procuratore Roberta Maria Barberini ha chiesto in Corte di Cassazione la conferma della condanna a trent’anni di reclusione nei confronti della donna accusata di aver ucciso il figlio di 8 anni, occultandone il cadavere, a Santa Croce Camerina (Ragusa). 

Secondo il pg, Veronica Panarello non merita attenuanti data la “gravità del delitto, l’assenza di resipiscenza, l’occultamento del cadavere e la condotta processuale”. Per il pg il diniego di attenuanti è sostenuto con “congrua motivazione” nella sentenza d’appello. 

La donna era stata condannata a 30 anni dalla Corte d’assise d’appello di Catania, e la stessa pena le era stata inflitta in primo grado. Ad avviso del procuratore generale, il verdetto deve essere convalidato. Il sostituto pg ha infatti condiviso le conclusioni dei giudici d’appello di Catania, per cui, come anche emerso dalle perizie, “non sussiste un nesso” tra i tratti “istrionici e narcisistici” manifestatisi nella personalità dell’imputata e la “condotta criminosa”.  

In particolare, il pg della Suprema Corte ha chiesto ai giudici il rigetto del ricorso presentato dalla difesa di Veronica Panarello. La donna è accusata di aver ucciso il figlioletto Loris di otto anni strangolandolo con alcune fascette di plastica e di aver poi gettato il suo corpo in un canalone in campagna. Il bambino è stato ucciso il 29 ottobre 2014 nell’abitazione di famiglia a Santa Croce Camerina (Ragusa). Panarello venne fermata a dicembre. (Fonti: Agi, Ansa)