Vesuvio, pericolo colate di fango in autunno. VIDEO drone

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Agosto 2017 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA
Vesuvio, pericolo colate di fango in autunno. VIDEO drone

Vesuvio, pericolo colate di fango in autunno. VIDEO drone

NAPOLI – Un drone percorre dall’alto il Vesuvio incenerito e il generale regionale dei carabinieri forestali, Sergio Costa, lancia l’allarme: “Sono preoccupato per ciò che potrebbe accadere con le piogge autunnali. Con tutta questa distruzione si rischiano fiumi di fango fino alle abitazioni. Serve subito un tavolo di crisi per la tutela idrogeologica tra autorità amministrative e politiche”.

Il video del drone lo pubblica in esclusiva il Corriere della Sera. Ecco quello che si vede dall’alto, nel racconto di Roberto Russo:

Visto dall’alto è ancora più desolante. Il nero degli alberi inceneriti sui fianchi del Vesuvio disegna un paesaggio postatomico. L’elicottero dell’Arma, VII nucleo di Pontecagnano, volteggia in un pomeriggio di caldo infernale. È appena partito dall’aeroporto dell’Aeronautica militare che offre continuo supporto. Indugia a lungo sul versante ovest, mentre a bordo si scattano foto e si fa la conta dei danni” (…).

“Anche l’Ordine degli ingegneri lancia un allarme specifico e chiede più pluviometri nei paesi alle falde del vulcano. Ma in serata la notizia più preoccupante arriva dal Consiglio nazionale delle ricerche. I residenti nei Comuni ai piedi del Vesuvio rischieranno grosso nei prossimi mesi”.
“Ad annunciarlo è Silvana Pagliuca, ricercatrice e geologa: ‘Senza vegetazione le aree a valle possono essere interessate da scorrimento di flussi fangoso-detritici’. Mancando vie naturali potrebbero scorrere sulle strade e ‘causare danni a persone e cose’. Questi flussi possono diventare ‘devastanti nel giro di pochi minuti’. Ma c’è di peggio: ‘Tali aree — scrive Pagliuca — non dispongono, attualmente, di alcuna difesa; i cittadini possono solo sperare che le prossime piogge non siano ‘tipo nubifragio’, in modo che poco alla volta la cenere sia dilavata’”.
Come evitare disastri tipo il fango di Sarno del 1998?”

“Propone la studiosa: ‘Il sistema di allarme idrogeologico immediato è necessario per la difesa dei cittadini delle aree urbane del Vesuvio e del Somma, interessate spesso da nubifragi che sopraggiungono improvvisamente E’ evidente che a causa della spinta urbanizzazione non è possibile evitare eventuali danni ai manufatti'”.

“Intanto i minuti di ricognizione aerea confermano le prime stime dei tragici roghi: almeno 2000 ettari di boschi di pini distrutti, 600 specie animali in pericolo, un intero ecosistema aggredito mortalmente. Il 50% della riserva integrale Tirone alto, voluta più di 50 anni fa dalla Forestale, completamente incenerita. «Serviranno 20 o 30 anni per rivedere quelle pinete cui eravamo abituati — spiega Costa — a patto però che si cominci subito con una efficace opera di rimboschimento». E ovviamente a patto di prevenire altri roghi dolosi”.

“(…)Ma adesso al di là dei piromani i sindaci sono avvertiti che c’è un’altra emergenza da affrontare: mettere in sicurezza i residenti dagli effetti delle piogge che prima o poi arriveranno. Dopo il fuoco c’è il rischio delle colate di fango.”