Via Poma: giovedì processo d'appello, non esclusa la maxi-perizia

Pubblicato il 22 Novembre 2011 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A quasi dieci mesi dalla condanna a 24 anni di reclusione di Raniero Busco, ritenuto responsabile della morte di Simonetta Cesaroni, la sua ex fidanzata trovata accoltellata il 7 agosto 1990 negli uffici romani dell'Aiag di via Poma, si apre giovedì il processo d'appello.

Sarà il collegio presieduto da Mario Lucio D'Andria con a latere Giancarlo De Cataldo, ad occuparsi di uno dei processi che hanno catturato l'attenzione dell'opinione pubblica negli ultimi anni. E' stata prenotata l'aula magna del palazzo di giustizia capitolino in virtù delle numerose richieste di accredito da parte di testate giornalistiche e televisive.

La prima decisione importante che dovranno prendere i giudici è quella di valutare se disporre una maxi-perizia in grado di 'fissare' e rispondere in maniera definitiva a quegli elementi su cui si è fondata la riapertura dell'inchiesta nel 2007 e il successivo vaglio dibattimentale. Sono stati gli stessi difensori di Raniero Busco, gli avvocati Paolo Loria e Franco Coppi, a sollecitare con i loro atti d'appello la riapertura del dibattimento.

Tutto ciò, chiedendo che una perizia dei giudici – magari affidata a un collegio di esperti – focalizzi l'attenzione sulle tracce biologiche (probabilmente saliva) trovate sul corpetto che indossava Simonetta Cesaroni quando fu uccisa, e su un morso sul seno della ragazza. Dalle analisi dei consulenti del pm, isolato il Dna, quelle tracce apparterrebbero a Busco; dell'ex fidanzato, poi, sarebbe l'impronta dentaria trovata sul seno. Si fa largo pero' un altro elemento sul quale la difesa chiederà di fare chiarezza: esaminare una traccia biologica sulla maniglia della porta dell'ufficio dove Simonetta fu trovata massacrata. Tutto ciò, in presenza di una diversa interpretazione data alla stessa dai consulenti del pm e della difesa. Per i primi, infatti, quella traccia e' riconducibile a Busco; per i secondi è sangue di gruppo A, diverso dal gruppo sanguigno dell'ex fidanzato-condannato.