Vibo Valentia, morte di Federica Monteleone/ La sala operatoria dell’ospedale non era a norma

Pubblicato il 1 Luglio 2009 - 17:50 OLTRE 6 MESI FA

«A prescindere da ogni altra considerazione tecnica la sala operatoria dell’ospedale di Vibo Valentia, dove il 19 gennaio 2007 venne sottoposta ad intervento di appendicectomia la sedicenne Federica Monteleone, morta una settimana dopo all’ospedale di Cosenza, non era a norma».

Ad affermarlo è stato il consulente d’ufficio ingegnere clinico Dino Monti, rispondendo ad una domanda del pm nel corso della decima udienza del processo che si sta tenendo dinnanzi al tribunale di Vibo Valentia e che vede come imputati di omicidio colposo alcuni dirigenti e tecnici dell’Azienda.

Una dichiarazione, quella dell’ingegnere Monti, che ha fatto seguito a quanto aveva dichiarato poco prima il perito elettrotecnico Giancarlo Bonaccorso, di Lamezia Terme, progettista della stessa sala, il quale aveva affermato che i lavori non erano stati eseguiti secondo il suo progetto. Il processo è stato rinviato al primo ottobre prossimo.