“Vietato morire a Falciano”: ordine del sindaco nel comune senza cimitero

Pubblicato il 12 Marzo 2012 - 13:53 OLTRE 6 MESI FA

FALCIANO DEL MASSICO (CASERTA) – “E’ fatto divieto ai cittadini residenti, o comunque di passaggio, di oltrepassare il confine della vita terrena per andare nell’aldilà”. L’ordinanza del sindaco Giulio Cesare Fava è una provocazione contro l’assenza di un cimitero nella città di Falciano del Massico, in provincia di Caserta. Il comune che registra 4 mila cittadini nacque nel 1964 dalla divisione dalla vicina città di Carinola, a cui è rimasto il cimitero. Non è la prima volta che viene emessa un’ordinanza del genere: già nel 2010 il sindaco di Roncadelle, a Brescia, vietò ai suoi cittadini di morire perché il comune non aveva i fondi necessari all’allargamento del cimitero.

Fava ha spiegato: “L’errore è stato fatto quando chi ha eseguito la divisione del territorio non si è accorto che doveva includere anche una parte del cimitero. Il primo progetto redatto dalle precedenti amministrazioni, costava circa 14 miliardi delle vecchie lire, troppo per una comunità piccola come la nostra”. Nel 1993 fu istituito un consorzio con la vicina Carinola per l’allargamento del cimitero, ma Fava ha detto: “Ci fu una delibera che investiva il comune di Carinola della rappresentanza di Falciano, anche nella stipula dei contratti. Così noi non siamo mai stati avvertiti delle vicende che riguardano l’opera di allargamento del cimitero. La mia è una provocazione. Però la situazione ormai è al collasso. Che dice la gente? C’è stata una vera e propria sollevazione popolare. Gli abitanti hanno già raccolto un migliaio di firme e alcuni proprietari terrieri mi hanno offerto i loro suoli”.