Vigili del fuoco ustionati: i guanti forniti dal ministero non li hanno protetti

Pubblicato il 16 Agosto 2012 - 10:59 OLTRE 6 MESI FA
(Foto Lapresse)

VICENZA – Lavorare con il fuoco e ritrovarsi ustionati perché le protezioni non proteggono: come per un medico andare a lavorare in Africa senza essersi vaccinato. Sono rischi che non si dovrebbero correre. E invece succede che i vigili del fuoco si ritrovino con ustioni alle mani perché i guanti che avrebbero dovuto proteggerli dalle fiamme non erano sufficienti. Guanti che erano stati loro forniti direttamente dal ministero dell’Interno.

E’ successo a Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, come racconta il Corriere Veneto. Domenica 12 agosto un corto circuito fa scoppiare un incendio in un appartamento. Due vigili del fuoco arrivano per accertarsi che all’interno della casa non ci sia nessuno. Stanno qualche minuto nell’appartamento, facendosi largo fra le fiamme.

Alla fine di quella perlustrazione di lavoro i due sono stati bagnati, come da prassi, e quando hanno tolto i guanti si sono ritrovati le mani bolle alte un paio di centimetri sulle mani e le dita deformi, secondo quanto riporta il Corriere Veneto.

Entrambi i vigili, trentenni, sono stati quindi portati all’ospedale San Bortolo di Vicenza, per essere medicati. I medici hanno diagnosticato loro ustioni di secondo grado. Uno di loro dovrebbe guarire in dieci giorni, l’altro è stato ricoverato nel reparto di chirurgia plastica, messo sotto osservazione per evitare infezoni e ancora non si sa quando potrà lasciare l’ospedale.

Un episodio che preoccupa la Federazione nazionale sicurezza Cisl del Veneto. Il segretario Daniele Nodari ha detto al Corriere Veneto:

“Siamo scioccati per quanto accaduto domenica sera. È un episodio molto grave, che ci fa nutrire dei seri dubbi sulla qualità dei dispositivi di protezione individuale che vengono forniti al personale in servizio. Ora vogliamo vederci chiaro, capire come sia potuto accadere visto che si tratta di guanti collaudati e certificati. I due colleghi sono entrati in un appartamento con alte temperature, ma non c’è stato contatto. E ciò nonostante i guanti non hanno mantenuto un isolamento termico. Per entrambi gli operatori. Il che fa riflettere: sono rimasti ustionati tutti e due, e solo alle mani, perché nel resto del corpo i dispositivi di protezione hanno funzionato”.

Nodari è deciso ad andare fino in fondo. “Solleveremo il problema a Roma, perché vogliamo siamo fatte le dovute verifiche. Daremo mandato alla segreteria nazionale della Cisl di interrogare il Dipartimento per capire come possa essere successo questo: se si tratta di una partita di guanti scadenti, se sia accaduto ancora. E ci auguriamo che anche il comando faccia lo stesso”.