Vigili urbani Roma, alcuni contro il Green Pass, il boicottaggio nelle chat: “È come la Stella gialla durante il nazismo”

Alcuni vigili urbani di Roma vogliono boicottare il Green Pass. Nelle chat private di alcuni agenti della polizia municipale romana è cominciata a circolare una bandiera nazista a tinta verde, proprio come il colore del certificato. Con scritto: “Green pass obbligatorio, lotta perché non accada”. A pensarla così non sarebbero in pochi, come dimostra un sindacalista convinto che fra 10 anni il certificato verde sarà giudicato dalla Storia come la stella gialla della Germania degli anni ’40. Questo, almeno è quanto riporta il Messaggero.

Il Green pass paragonato al nazismo, i vigili di Roma lo boicottano

Il caso è stato raccontato da Il Messaggero che riporta le parole dal segretario romano di un sindacato dei lavoratori della polizia municipale: “Il paragone con il nazismo è improponibile? Forse sembrerà improponibile oggi, ma quando c’era il nazismo la stessa scienza ti diceva per esempio che l’omosessualità era una malattia e quindi se non ti curavi dovevi metterti la stella gialla. Ora, ottant’anni dopo, la scienza dice cose diverse”.

Secondo il segretario quindi è solo questione di tempo perché un giorno, forse neanche troppo lontano (“10 anni” dice il sindacalista), l’umanità giudichi la richiesta di esibire il Green Pass come oggi si giudicano gli orrori nazisti. Lo stesso conclude che le sue esternazioni su social e chat sono a titolo personale, da privato cittadino.

I vigili di Roma e le multe sul Green Pass

E sulle multe spiega: “Io farò di tutto per non essere destinato ai controlli sul Green pass. Poi stiamo parlando di dpcm, sono solo atti amministrativi, hanno la stessa valenza della doppia fila: non c’è obbligo di contravvenzione”. E sui suoi colleghi: “Vedrete il tasso di applicazione delle contravvenzioni per il green pass, sarà nullo. E attenzione: non sono mica no-vax, io sono vaccinato, ma non vaccinerò mai i miei figli. Per tutti i minori dovrebbe essere così, non c’è motivo”.