Vigilia di Natale, pesce fresco? Come riconoscerlo: etichetta, zona… branchie

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Dicembre 2016 - 16:31 OLTRE 6 MESI FA
Vigilia di Natale, pesce fresco? Come riconoscerlo: etichetta, zona... branchie

Vigilia di Natale, pesce fresco? Come riconoscerlo: etichetta, zona… branchie

ROMA – Ogni anno la domanda è sempre la stessa: come scegliere il pesce più fresco da mettere in tavola la sera della Vigilia di Natale? Coldiretti ImpresaPesca ha elaborato un vademecum anti-truffa. Quindi, per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui tre pesci in vendita su quattro provengono dall’estero, il consiglio della Coldiretti è innanzitutto, come riporta il Tempo, guardare l’etichetta sul bancone (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna).

Il pesce, ricorda la Coldiretti, deve avere una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Meglio non scegliere i pesci a cui sono già state tolte testa e pinne “mentre per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso”.

Coldiretti fa poi sapere che lo spumante si conferma come il prodotto immancabile delle feste per quasi nove italiani su dieci (89%) a pari merito con la frutta locale di stagione, ma è sorprendente che sia seguito a ruota dalle lenticchie (88%) che beneficiano delle tendenze salutistiche, dalla solidarietà con le aree terremotate dove le coltivano e forse anche perché in un periodo di crisi sono chiamate a portar fortuna secondo antiche credenze. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Ixè “Il Natale sulle tavole degli italiani” dalla quale si evidenza il sorpasso sul panettone che con il 75% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 72%, la stessa percentuale del cotechino. Assaggeranno la frutta esotica o fuori stagione quest’anno il 43% degli italiani mentre sei italiani su dieci (60%) invece consumeranno uva italiana secondo tradizione.