Vigliena (Napoli): il porto fantasma dove regnano inquinamento, droga e abusivi

Pubblicato il 18 Maggio 2011 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Vietato accedere, vietato perfino avvicinarsi e toccare. Una singolare storia quella del porto di Vigliena, in provincia di Napoli, dove l’inquinamento dei residui industriali ha reso tutto precario e inaccessibile. Eppure il luogo è di quelli suggestivi: panorama mozzafiato, spiaggia, il prato alle spalle e il Forte di Vigliena.

Eppure nel quartiere San Giovanni a Teduccio doveva nascere uno dei porti turistici più grandi del Mediterraneo. Poi tutta una serie di false partenze, grandi conferenze stampa di presentazione ma niente di fatto. Il progetto definitivo è stato approvato nel 2006 con tanto di fondi stanziati: 77 milioni di euro. E’ da allora che si parla di bonifica del porto.

Ma, come spiega Antonio Crispino per Il Corriere della Sera, la malavita ha letteralmente mangiato questo territorio. Nonostante sia un’area interdetta a qualsiasi tipo di attività e ci siano ovunque cartelli che avvertono del “pericolo di morte” c’è un via vai continuo di pescatori abusivi che raccolgono cozze e vongole da vendere sulle bancarelle in strada.

C’è anche un frenetico trafficare di pregiudicati e tossici che hanno trovato il loro habitat nell’ex area industriale che doveva ospitare una foresteria, un club house e il rimessaggio per le barche. I capannoni, ormai in procinto di crollare, sono occupati da disperati, drogati e Rom.