Villa Santa Maria, riappare scritta Dux su roccia. Sindaco: “Non la ricopro, non inneggia a niente”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Luglio 2019 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA
Villa Santa Maria, riappare scritta Dux su roccia. Sindaco: "Non la ricopro, non inneggia a niente"

La scritta Dux su una roccia sopra Villa Santa Maria, in provincia di Chieti

CHIETI – “Quell’incisione è sempre stata lì. A fine anni ’90 era sta coperta dalla polvere dei lavori di messa in sicurezza del costone, costati 3 miliardi e mezzo di lire, ma le piogge acide l’avevano già in parte ripulita. Noi abbiamo un progetto di valorizzazione turistica per realizzare 52 vie di risalita per arrampicata su quella parete: dovevano essere ripuliti i cespugli, i rami ed è stata ripulita anche la scritta”.

Così all’ANSA il sindaco di Villa Santa Maria, Giuseppe Finamore, località in provincia di Chieti, nota per essere la patria dei cuochi, sede di un Istituto alberghiero prestigioso, che prepara gli chef che poi i migliori ristoranti del mondo si contendono, finita da un paio al centro dell’attenzione per una incisione nel costone roccioso che sovrasta l’abitato, un ‘Dux‘ che risale agli anni Quaranta e che è tornata alla luce nell’ambito dell’intervento per i percorsi di arrampicata.

“Io – sottolinea il sindaco – non ho nessuna intenzione di ricoprirla, è sempre stata là, noi siamo cresciuti con quella scritta che non inneggia a niente, è una scritta che c’era, e se serve da attrattiva per far venire gente nel mio paese va benissimo. La nostra volontà è la sicurezza dei cittadini e cercare di utilizzare questa parete con una programmazione turistica per far venire rocciatori, il mio interesse è portare gente a Villa S. Maria, devo cercare di far vivere un paese che è nelle zone interne e dal mio punto di vista è svantaggiato”.

Il caso è finito in una interrogazione presentata dal deputato abruzzese del Pd Camillo D’Alessandro e oggetto di segnalazioni come quella di Francesco Scirocchi che allega le foto e commenta: “E’ la recrudescenza disinibita e senza remore, in barba alla legge Scelba e alla memoria storica, degli effetti che il fascismo ebbe sull’Italia e sugli Italiani”. (fonte ANSA)