Viminale, 10 mln “spariti in Svizzera”: inchiesta sull’ex vice capo dei Servizi

Pubblicato il 11 Maggio 2013 - 09:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dieci milioni di euro del Viminale “spariti” in Svizzera. Soldi originariamente destinati al Fec, il Fondo per gli edifici di culto, ma che ora sono al centro di un’indagine della magistratura romana su Francesco La Motta, fino a qualche mese fa vicedirettore vicario dell’Aise, il servizio segreto civile, e ora indagato per peculato e corruzione. Ecco cosa scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:

Dopo le indagini sull’Ufficio Logistico e gli appalti assegnati soltanto alle ditte «amiche», c’è una nuova inchiesta sulla gestione del denaro gestito dal ministero dell’Interno che rischia di avere sviluppi clamorosi. Perché coinvolge il prefetto Francesco La Motta, fino a qualche mese fa vicedirettore vicario dell’Aise, il servizio segreto civile. L’alto funzionario è in pensione, ma continua ad avere un incarico di consulenza con la struttura di intelligence e nei giorni scorsi i carabinieri del Ros hanno perquisito la sua abitazione e il suo ufficio all’interno della sede centrale in via Lanza. Le accuse contestate dal pubblico ministero Paolo Ielo sono corruzione e peculato.

La «perdita» viene quantificata in dieci milioni di euro e si sollecitano verifiche sul percorso fatto dal denaro dal 2005 a oggi. Anche tenendo conto degli incarichi di altissimo livello ricoperti da La Motta negli ultimi anni. Dopo aver lasciato il Viminale, nel 2006 il prefetto è infatti diventato vicecapo vicario al Sisde e ha mantenuto lo stesso incarico dopo la riforma dei servizi segreti. È «gentiluomo di Sua Santità». Il suo nome era già comparso nelle indagini napoletane sulla cosiddetta P4 per alcuni contatti con Luigi Bisignani durante i quali il prefetto usava lo pseudonimo di «Imperia». La contestazione di corruzione si riferisce invece ad alcuni vantaggi personali, anche economici, che La Motta avrebbe ottenuto durante la gestione degli edifici di culto. Ma la decisione di sottoporlo a perquisizione mira a scoprire se possa aver compiuto illeciti anche durante la sua permanenza al vertice dell’ intelligence .