Vincenzo Russo, padre del 15enne Ugo: “Ho reddito di cittadinanza, mio figlio ha fatto una ragazzata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Marzo 2020 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA
Vincenzo Russo, padre di Ugo: Mio figlio ha fatto una ragazzata

Vincenzo Russo, padre di Ugo: Mio figlio ha fatto una ragazzata (Foto archivio ANSA)

ROMA – Vincenzo Russo, il padre del rapinatore 15enne di Napoli ucciso da un carabiniere, intervistato a La Zanzara su Radio 24 definisce la rapina una “ragazzata”. Il padre sostiene poi che il ragazzo non avesse fatto altre rapine: “Rolex in tasca? Chi l’ha detto che ha fatto un’altra rapina, dov’è la denuncia? La catenina è sua, regalo della sua ragazza. Magari il Rolex che gli hanno trovato è suo…”. E poi si giustifica: “Prendo il reddito di cittadinanza, non abbiamo niente”.

Parlando ai microfoni di Radio 24, Russo ha detto: “Avessi davanti il carabiniere che ha ucciso mio figlio non saprei cosa dire. Non avrei il coraggio di guardarlo negli occhi. Se avesse il coraggio di dire la verità…perché secondo me non la dice, la verità”.

Per l’uomo, il figlio ha sbagliato ma lo giustifica: “Ha fatto uno sbaglio enorme, grosso.  Per me è una ragazzata, che ne saccio io. Come la vogliamo definire, tu come la definisci? Un ragazzo di 15 anni, che non tiene precedenti, bello come ‘o sole, tre lavori fatti. Noi lo abbiamo messo dall’assistente sociale, doveva fare un corso da pizzaiolo, ma di che stiamo parlando?”.

Sul Rolex in tasca e la catenina, ritenuti il frutto di un’altra rapina, Russo dice: “E’ uscita la denuncia di questa cosa, che è stata fatta una rapina? Magari il Rolex era di mio figlio. La collanina è sua, un regalo della sua ragazza”. Dei parenti che hanno distrutto il pronto soccorso dice: “Li condanno. Hanno sbagliato”. Lei c’era, c’erano anche i parenti di Ugo abbiamo letto. C’erano tuoi parenti?: “Sicuramente, chi sta dicendo che non è vero”.

Alla domanda se ci fosse anche lui, Russo ha replicato: “Non ti posso rispondere, vado da Giletti domenica sera per rispondere a Borrelli, il consigliere che ha detto che facciamo tanti figli senza amore, lui infanga solo Napoli. Ma io non mi posso fermare adesso. Devo tirare fuori tutta la mia forza, perché altrimenti ci distruggono. Per voi è solo uno di meno, uno di meno. Così fate voi coi napoletani”.

Il conduttore gli chiede cosa sia successo: “Non vi rimangiate le parole. Nun me fermo chiuù, deve morire Vincenzo Russo per fermarlo”. Tu hai commesso dei crimini, tuo figlio faceva una rapina. La colpa sarà anche dell’ambiente dove è cresciuto, chiede il conduttore: “Allora, a casa mia si rispettano le regole. Tu della vita nostra non puoi sapere niente. Vieni a casa mia”.

Al che viene incalzato se abbia rispettato le regole: “No, mai. Però faccio rispettare la legge a casa mia. Chillu che facci io, i miei figli nun l’hanno fatto. Io bado ai figli miei. Io non gli ho insegnato a fare le rapine”. E sul pronto soccorso dice: “Vuoi sapere che ho rotto io? Si, allora aspetta domenica. Ma voi  siete malvagi. Tu hai il veleno nel corpo”.

Ma puntare la pistola in testa a una persona  è un gesto criminale, non sono ragazzate, secondo il conduttore: “Cioè a 15 anni sono già criminali? A 15 anni ci sono anche dei criminali? Tu a 15 anni hai mai fatto niente di illegale?”. Giuseppe Cruciani risponde serio di no, mentre l’uomo lo incalza: “Neanche uno spinello ti sei fatto?”.

Cruciani chiede a Russo se sa che sui social network in molti sono dalla parte del carabiniere e lui replica: “Pure io sto con i carabinieri. Sto con la polizia, con la finanza. Se non ci fossero le forze dell’ordine ci mangeremmo gli uni con gli altri, saremmo come nel Medioevo, saremo prede e predatori. Io sto con i carabinieri, ma con quello no. Ha sparato il primo colpo? L’ha buttato il figlio mio a quattro metri di distanza? Gli poteva fare ancora male? No. Se non lo voleva arrestare lo faceva fuggire, invece ha avuto un colpo da una calibro 9 per 21, lo voleva per forza sfidare. Questo non vi vuole entrare in testa, non volete capire perché siamo napoletani, ci volete distruggere ma non mi fate più niente, la mia vita è finita qui”-

Alla domanda su come vive, Russo spiega: “Col reddito di cittadinanza, 890 euro. Perché non abbiamo niente, niente”. Vuoi il carabiniere condannato?: “Voglio la verità”. Che significa? Tu hai detto che è stata un’esecuzione: “Sì, per me è stata un’esecuzione. Ma tu, voi siete dei vigliacchi. Perché non volete dire che ha sbagliato a sparare altri colpi. Sei un vigliacco, sei un vigliacco. Non hai le palle”.

Cruciani gli ricorda che non sa nemmeno lui com’è andata e il padre del ragazzo replica: “No, non lo so. Ma tu sei un vigliacco. Il carabiniere per me ha sbagliato, ha sparato un primo proiettile al petto che ha sbalzato mio figlio quattro metri avanti, poi stava scappando ed è arrivato un secondo proiettile dietro la nuca. Per me il primo proiettile, il carabiniere è da giustificare, ha fatto bene, a fatt buono in napoletano, gli altri che lo hanno ammazzato no”. (Fonte Radio 24)