Vito Mazzi trovato impiccato ad un albero. La moglie: “Ucciso per debiti di gioco”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Gennaio 2019 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Vito Mazzi trovato impiccato ad un albero. La moglie: "Ucciso per debiti di gioco"

Vito Mazzi trovato impiccato ad un albero. La moglie: “Ucciso per debiti di gioco”

BARI – Non crede che suo marito si sia potuto togliere la vita Antonella Sumerano, la moglie di Vito Mazzi trovato impiccato a un albero nelle campagne di Martina Franca (Taranto), lo scorso 18 novembre. Per questo ora la donna chiede alla magistratura di indagare per trovare il presunto assassino di suo marito. 

Mazzi, 44 anni, di Alberobello, secondo la denuncia presentata dalla moglie aveva contratto debiti a causa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Sulla sua morte la procura di Taranto ha aperto una inchiesta ma le prime valutazioni si sono subito indirizzate verso l’ipotesi suicidio. 

A circa due mesi dal tragico ritrovamento, la moglie insiste perché si indaghi sulle “reali cause” che hanno portato alla morte del marito. Nella denuncia presentata al pm Ida Perrone, la donna inoltre sottolinea che il marito aveva problemi di deambulazione dovuti a un incidente domestico avvenuto nel luglio precedente la sua scomparsa. Circostanza che gli avrebbe impedito di arrampicarsi da solo sull’albero per impiccarsi.

“Alla luce degli evidenti problemi deambulatori di cui era affetto mio marito nei giorni precedenti la sua scomparsa – afferma Antonella Sumerano, assistita dall’avvocato Eugenio Pini – si ritiene altamente improbabile, per via delle modalità con cui il fatto si sarebbe verificato, che lo stesso sia riuscito a porre in essere intenzionalmente il tragico gesto”, ovvero “che sia riuscito ad arrampicarsi su un albero di altezza pari a circa 2,50 metri pur soffrendo di una tendinite acuta che lo costringeva, il più delle volte, al riposo”.

“Vito – ricostruisce la difesa – era da tempo affetto da una grave dipendenza dal gioco d’azzardo, e molto probabilmente aveva contratto ingenti debiti, in conseguenza dei quali potrebbe essere stata cagionata dolosamente la sua morte”.

È su questo punto che il legale della signora Sumerano, con il contributo tecnico della criminologa e psicopatologa forense Diana Papaleo, chiede che vengano fatti approfondimenti. “Dai sopralluoghi effettuati assieme all’avvocato Pini – evidenzia la criminologa – l’ipotesi di suicidio è da escludere perché ci sono troppe incongruenze: ci si chiede come abbia potuto agire da solo vista la tendinite al piede che gli impediva di camminare, e la dimensione e la forma dell’albero”. “Tutto – conclude – lascia intravedere l’ipotesi di omicidio”.