Vittorio Matarazzo ucciso a Napoli: una coltellata alla gola fuori casa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Novembre 2016 - 01:48| Aggiornato il 27 Gennaio 2017 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Una coltellata alla gola inferta proprio mentre rientrava a casa, nel palazzo di viale Maria Cristina di Savoia a Napoli. Vittorio Matarazzo, ingegnere di 51 anni, è stato ucciso la sera del 28 novembre intorno alle 19,30 mentre rientrava a casa nel quartiere di Chiaia. Un omicidio compiuto da una mano esperta, dato che con un solo fendente è riuscito a recidere la carotide senza lasciare scampo alla sua vittima.

Il cadavere di Matarazzo è stato trovato riverso in una pozza di sangue, sullo strettissimo marciapiede che si trova davanti all’ingresso del palazzo dove risiedono anche altri componenti della sua famiglia. L’omicidio è avvenuto quando i negozi erano ancora aperti e la gente in strada e, quindi, non si esclude che qualcuno possa aver assistito all’omicidio. Vittorio Matarazzo, appartenente ad una famiglia molto nota in città, è stato soccorso ma per lui non c’è stato nulla da fare: all’arrivo dei sanitari del 118 i medici non hanno potuto far altro che constatarne la morte.

In un primo momento sembrava fosse l’ingegnere fosse rimasto vittima di una rapina finita in tragedia. Invece, secondo quanto finora emerso, le ragioni della sua uccisione sarebbero riconducibili a questioni di carattere personale. Il professionista, infatti, è sceso in strada dopo avere ricevuto una chiamata al citofono da un uomo che, verosimilmente, conosceva e forse era proprio l’assassino.

Sul luogo del delitto sono accorse le volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli e gli agenti del commissariato San Ferdinando. Ad indagare, però, sono gli investigatori della Squadra Mobile, che hanno convocato negli uffici i familiari della vittima, tra cui la moglie. L’obiettivo è ricostruire gli ultimi minuti di vita del professionista e fare luce su eventuali dissapori sorti di recente.

(Foto Ansa)