Vittorio Sgarbi in ospedale, brodo e lite con gli infermieri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Dicembre 2015 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Sgarbi in ospedale, brodo e lite con gli infermieri

Vittorio Sgarbi in ospedale, brodo e lite con gli infermieri

MODENA – Gli infermieri hanno bussato per i prelievi del sangue, ma Vittorio Sgarbi non l’ha presa bene. Dormiva profondamente dopo quasi 2 giorni passati ad occhi aperti tra interventi e paure a causa di un’ischemia che l’ha colpito nella notte tra mercoledì e giovedì. “Lasciatemi stare – ha bofonchiato Sgarbi – i prelievi li facciamo dopo”. E si è rimesso a dormire.

Riccardo Bruno per Il Corriere della Sera, racconta la prima notte passata da Sgarbi al policlinico di Modena:

La sua prima notte nella stanza della terapia intensiva del reparto di cardiologia del Policlinico emiliano è passata bene. Anzi benissimo, grazie a Guido, l’autista che chiamando il 118 e portandolo di corsa al Pronto Soccorso gli ha salvato la vita. Ieri a mezzanotte Guido è uscito per cercare qualcosa da mangiare. «Ho fame» gli ha detto il 63ennne critico ed ex sottosegretario. La cucina del Policlinico a quell’ora era ovviamente chiusa, così il suo collaboratore, dopo il via libera dei medici, è andato a cercare un ristorante aperto ed è riuscito a rimediare un ottimo brodo di cappone (senza cappelletti) che il paziente ha gradito moltissimo. Insomma, una scelta azzeccata quella di dirottare l’auto su Modena, non solo per la struttura cardiologica del Policlinico, centro all’avanguardia in Italia, ma anche per le eccellenze gastronomiche.

Sgarbi ha voglia di riprendere la sua attività a pieno regime. Anche a tavola. Ieri tra le decine di telefonate è arrivata anche quella di uno chef stellato, a cui ha già dato appuntamento a Venezia per i primi dell’anno. Ha continuato a organizzare incontri e a lavorare, come se nulla fosse successo, dal letto del Policlinico. E così stasera apparirà in video nella trasmissione “Virus”, parlando di fede e misericordia, intervento registrato ieri tra un controllo e un elettrocadiordiogramma. Un monitoraggio costante che ha consentito ai medici di scoprire un’altra coronaria a rischio, che richiederà un nuovo piccolo intervento lunedì mattina. Quindi, dopo un paio di giorni di convalescenza, dovrebbe essere dimesso.