Vittorio Vannutelli, chiesti 8 anni. Pm: “Picchiò e marchiò a fuoco compagna”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Febbraio 2014 - 13:03 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Vannutelli

Vittorio Vannutelli

ROMA – Le ha spento addosso mozziconi di sigaretta, l’ha marchiata a fuoco, l’ha violentata, legata e insultata senza pietà. Per questo l’attore Vittorio Vannutelli, protagonista della fiction tv La Squadra, rischia ora 8 anni di carcere. A marzo del 2011 fu arrestato con l’accusa di stalking, violenza sessuale e lesioni nei confronti della sua ex compagna. Il verdetto è atteso per il prossimo 17 aprile.

Una storia agghiacciante di perversione e brutalità. Era stata proprio lei a denunciarlo: ai carabinieri della compagnia di Monteverde raccontò di quell’uomo geloso in maniera ossessiva che la obbligava a sperimentare pratiche erotiche di tipo estremo.

La storia ha inizio a dicembre 2010, quando Vannutelli, convinto dell’infedeltà della sua compagna, l’ha legata mani e piedi ad una panca da palestra, l’ha picchiata e frustata, le ha spento mozziconi di sigaretta addosso e infine l’ha costretta ad un rapporto sessuale. Il tutto ripreso da una telecamera, il cui video è stato ritrovato a casa dell’attore al momento del suo arresto.

Da quel video si evince “in maniera evidente che ad un certo punto la vittima non è più consenziente: è violenza”, ha detto il pm Bice Barborini, che ha chiesto una condanna a 8 anni di carcere. Ma non finisce qui: l’acme delle sevizie viene raggiunto il 26 febbraio 2011. Quando, in preda alla gelosia, Vannutelli ha massacrato di botte la sua compagna obbligandola a confessare i presunti tradimenti. Poi l’ha picchiata con un’asta di legno, arrivandole a spezzare il bastone addosso tanta era la violenza. E infine l’ha marchiata a fuoco con un ferro incandescente, disegnandole una V sul corpo. Come le sue iniziali.

L’incubo andrà avanti fino al settembre del 2011: in tutti quei mesi l’ha costretta a restargli accanto in uno “stato costante di ansia e paura” si legge nei capi di imputazione. Minacciandola di morte, costringendola a riferire ogni suo spostamento e a rivelargli tutte le sue password. Al momento dell’arresto i carabinieri hanno trovato il ferro con cui l’aveva sfregiata e la videocassetta. Sul suo computer anche svariato materiale pedopornografico.