Vongole uccise dal maltempo nell’Adriatico: cenone di Natale a rischio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2019 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA
Vongole veraci uccise dal maltempo nell'Alto Adriatico: cenone di Natale a rischio

Vongole nella foto d’archivio Ansa

ROMA – Cenone di Natale, cenone di pesce: ma quest’anno rischia di essere una vigilia senza vongole. Già, tutta colpa del maltempo, che causa mareggiate nell’Adriatico (soprattutto Alto Adriatico, e quindi costa veneta e costa romagnola) e le mareggiate stanno facendo strage di lupini, la vongola Venus Gallina autoctona del Mediterraneo che viene pescata in mare a differenza della ‘filippina’ che invece viene allevata. In parole povere, le vongole veraci. Quindi, se non volete piegarvi alle vongole d’allevamento, armatevi di fantasia e cambiate menù, o perlomeno pensate a un altro primo.

L’allarme arriva da Fedagripesca-Confcooperative, secondo la quale per ora è impossibile quantificare i danni, che andrebbero comunque a sommarsi ai 60 milioni già stimati nei giorni scorsi, tra le mancate uscite in mare e la distruzione di strutture come pontili e cavane venete della Sacca degli Scardovari. “Le onde hanno spazzato via i banchi di vongole spingendoli sulla spiaggia dove senza acqua muoiono”, spiega all’ANSA il presidente del Consorzio gestione vongole di Chioggia, Michele Boscolo Marchi, “in pochi giorni si rischia di mandare in fumo il lavoro di mesi, mettendo a repentaglio la produzione di picco per le prossime festività”.

Nella zona tra Veneto, Friuli e Emilia-Romagna è, infatti, concentrato il 50% della produzione italiana di lupino; si tratta di poco meno di 20 mila tonnellate su un totale di 60 mila tonnellate, compresa la filippina. “A preoccupare ora – afferma il presidente dei Fedagripesca, Paolo Tiozzo – è l’effetto della piena dei fiumi che riverserà in mare tantissima acqua dolce; visto che queste vongole si trovano molto vicine alla spiaggia, i banchi spazzati via erano a circa 600 metri dalla costa, il rischio ora è che cambi il livello di salinità, stravolgendo l’ecosistema”.

A mettere in ansia i produttori di lupini non è solo il meteo, ma anche l’atteso verdetto di Bruxelles sulla proroga della taglia minima, oggetto di un braccio di ferro tra Italia e Spagna. Ad agitare i due principali produttori europei sono pochi millimetri di differenza tra i 25 imposti dalla normativa comunitaria e i 22 concessi all’Italia nel 2017. La deroga è stata ottenuta, dati scientifici alla mano, perché lungo l’Adriatico le dimensioni delle vongole sono tradizionalmente inferiori rispetto ad altre zone. Una concessione che, scadendo a fine anno, l’Italia chiede venga prorogata per garantire lavoro alle 700 imprese e ai 1600 addetti impegnati nella pesca di lupini. Bisognerà attendere il 28 dicembre, visto che la Commissione pesca del Parlamento Europeo ha chiesto un ulteriore bimestre di approfondimento sulla questione vongole ma al momento, conferma Fedagripesca, i segnali che arrivano sembrano lasciar ben sperare. (Fonte Ansa).