Vongole, processo a chi sbaglia misura: un millimetro in più ti rovina. Regole Ue

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2015 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA
Vongole, processo a chi sbaglia misura: un millimetro in più ti rovina. Regole Ue

Vongole, processo a chi sbaglia misura: un millimetro in più ti rovina. Regole Ue

ROMA – Vongole, processo a chi sbaglia misura: un millimetro in più ti rovina. Regole Ue. Una manciata di millimetri di una vongola può mandare in tilt un comparto dell’Alto Adriatico che vale poco meno di 60 milioni di euro. Pescare un solo mollusco sottomisura, ossia meno dei 2,5 centimetri stabiliti per legge, porta dritto a un processo penale, con sanzioni fino a 4 mila euro, senza alcuna tolleranza.

Tolleranza che sui prodotti sottodimensionati era in precedenza del 10% sul totale pescato, e che è invece scesa a zero, con conseguenze pesanti visto che dopo tre infrazioni interviene la revoca della licenza e le sanzioni pecuniarie possono arrivare appunto a 4 mila euro.

E’ per questo che oggi un’ottantina di pescherecci provenienti da Chioggia, Pellestrina e Venezia, organizzato dai Consorzi di gestione delle vongole dell’alto e basso Adriatico, hanno manifestato davanti alla Capitaneria di porto di Venezia, contro le norme europee per la pesca delle vongole diventate più stringenti per l’intensificazione dei controlli di queste ultime settimane. Un problema molto grave che sarà all’ordine del giorno di un incontro con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina il prossimo 27 gennaio, come ha fatto sapere l’Alleanza delle Cooperative della pesca.

E sono guai. Già, per tutto questo c’è da ringraziare l’Unione Europea che ci vuole uniformare a tutti i costi, anche quando – come in questo caso – basterebbe un pizzico di buonsenso (anzi, un millimetro di buon senso) per capire che a volte è più equa l’elasticità della tolleranza zero. I vongolari (in Italia sono 1480 e lavorano su 706 imbarcazioni) sono in ginocchio, furibondi, esasperati.

Ed è per questo motivo che seicento di loro che aderisco alla Co.ge.vo (Consorzi per la Gestione e la Tutela della Pesca dei Molluschi Bivalvi), si sono dati appuntamento a Venezia, davanti alla Capitaneria di porto (ma contemporaneamente ci sono state proteste anche in altri centri di pesca dell’Adriatico, da Ancona a Rimini, da Fano a Ortona), per una manifestazione nazionale contro le normative europee: il 27 gennaio, invece, ci sarà un incontro a Roma tra i rappresentati del settore e Maurizio Martina, il ministro delle Politiche agricole. (Alessandro Dell’Orto, Libero Quotidiano)

Questo mentre Matteo Salvini, Segretario federale della Lega Nord, promette battaglia a Milano davanti alla sede Ue. ”La taglia minima per le vongole fu introdotta in Italia alla fine degli anni ’60 per essere ripresa poi nelle norme Ue – spiega la Federcoopesca – ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è il Regolamento comunitario dei controlli che ha intensificato l’azione delle forze dell’ordine e, quindi, le sanzioni, creando problemi alle imprese che devono pagare costi salati anche a fronte di quantitativi minimi di pescato sotto taglia del tutto accidentali”.

Quello che il comparto chiede, fa sapere Marco Boscolo presidente dei Consorzi di gestione delle vongole di Chioggia, è di ripristinare la percentuale di vongole sottodimensionate tollerate al 10% oggi a zero, prevedere sanzioni amministrative e non penali e portare ad almeno 2,3 centimetri il limite di pezzatura, visto che già a 2 la vongola è adulta e quindi riproduttiva; e questo tanto più in presenza di vongole da 1,7 centimetri che vengono importate dalla Turchia.

”Viene messa a rischio la sopravvivenza di imprese fondamentali per la filiera ittica nazionale – spiegano Antonio Gottardo e Sergio Caselli, responsabili per Lega Pesca Veneto ed Emilia Romagna – area che conta 706 vongolare per una produzione di circa 22 mila tonnellate, il 10% delle catture nazionali”. Problemi da tempo denunciati da Coldiretti Impresapesca, ma mai affrontati in quanto mai inseriti nel piano di gestione nazionale presentato a Bruxelles nell’ottobre scorso e tanto meno in Commissione Bilancio del Senato nell’esame del Collegato Agricolo.