WhatsApp, basta chat di gruppo dei genitori. Lo ordina la preside

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Maggio 2017 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA
WhatsApp, basta chat di gruppo dei genitori. Lo ordina la preside

WhatsApp, basta chat di gruppo dei genitori. Lo ordina la preside

LIVORNO – Cari mamme e papà, basta gruppi su WhatsApp. Lo ordina la circolare di una preside di Rossignano Marittimo, in provincia di Livorno, che ha invitato le famiglie dei suoi alunni a darsi una regolata sulle chat che, da preziosa miniera di informazioni, spesso degenerano in vere e proprie polveriere. Per Nicoletta Latrofa, dirigente dell’Istituto Giovanni Fattori, non è una guerra contro la tecnologia, ma un argine alla confusione e all’invadenza di certi genitori.

In realtà non di vero e proprio obbligo si tratta, è piuttosto un invito ad una seria e ponderata riflessione. “Consideriamo il gruppo semplicemente per quello che è – si legge nella circolare –  ovvero un veloce mezzo di diffusione di informazioni smart e non il surrogato del sano, meraviglioso, insostituibile contatto umano”.

Generalmente le mamme e i papà si incontrano per la prima volta all’assemblea di classe. Qui il più propositivo di tutti, che quasi sempre finisce per fare il rappresentante dei genitori, raccoglie i numeri di cellulare per poi creare la chat di WhatsApp. I genitori cominciano così a recuperare informazioni come i compiti assegnati per i figli ammalati, eventuali uscite anticipate o anche mandare inviti di compleanno. Sempre più spesso però quelle stesse chat diventano il luogo di accesi scontri, scatenando odiose risse e insulti.

Raggiunta dal Corriere della Sera, la preside Latrofa spiega: “Queste sono famiglie di genitori molto giovani di figli nativi digitali che sanno usare benissimo gli smartphone, ma hanno bisogno di regole di comportamento e noi come scuola dobbiamo dargliele: i ragazzi devono assumersi le loro responsabilità, imparare dai loro sbagli”.

“Così non si fa il bene dei ragazzi – conclude – li si danneggia, lasciamoli crescere, è proprio alle scuole medie che cominciano a imparare le regole”. E a quanto pare i genitori condividono, dal momento che la circolare è stata accolta con un certo sollievo.