Willy Monteiro, 20 minuti di pestaggio. Il compagno di classe: “Micidiale un calcio in pancia”

di Alessandro Avico
Pubblicato il 8 Settembre 2020 - 09:10 OLTRE 6 MESI FA
Willy Monteiro, 20 minuti di pestaggio. Il compagno di classe: "Micidiale un calcio in pancia"

Willy Monteiro, 20 minuti di pestaggio. Il compagno di classe: “Micidiale un calcio in pancia” (Due dei 4 accusati del pestaggio)

Un pestaggio durato 20 minuti, Willy Monteiro colpito con calci e pugni a ripetizione da 4 persone. Un micidiale calcio in pancia.

Lampioni disattivati per non farsi vedere e poi 20 minuti di pestaggio, in 4 contro Willy Monteiro. Così è morto il ragazzo di 21 anni. Italiano di origini capoverdiane. Era a Colleferro sabato sera ed è intervenuto quando ha visto un suo amico a compagno di classe alle prese con quelle 4 persone, in difficoltà, stava per partire la rissa. Willy è intervenuto ed è stato pestato per 20 minuti, fino alla morte. 

L’unico a soccorrerlo è stato un carabiniere fuori servizio. “Lo carezzavo, gli dicevo di stare tranquillo”. Solo dopo mezz’ora i vicini hanno avvisato il 112. I picchiatori avevano disattivato i lampioni infatti e nessuno vedeva nulla.

“Willy Monteiro è morto per difendere me, si è messo tra me e loro e l’hanno picchiato in 4”, questo racconta Federico. Il compagno di scuola sui giornali parla dei dettagli di quella notte. 

La storia che racconta a Repubblica e Messaggero è drammatica: “Uno di loro lo ha colpito con un calcio micidiale alla pancia. Willy è rimbalzato a terra, facendosi forza sulle braccia ha provato a rialzarsi, ma quello gli ha subito sferrato anche un pugno sulla testa, atterrandolo”.

“Io ero con il mio gruppo sulle scalette davanti ai locali di piazza Santa Caterina, quelle che portano su largo Oberdan – racconta Federico-. Ci andiamo spesso, d’altronde in paese non ci sono molti punti di ritrovo e in quello slargo terrazzato arrivano un po’ da tutti i paesi intorno. Era una serata come le altre, stavamo bene, stavamo scherzando, calmi e tranquilli. A un certo punto si avvicinano due ragazzi, muscolosi e tatuati, uno dei quali ha rivolto degli apprezzamenti molto pesanti alla fidanzata di un mio amico. Mi è venuto istintivo di dirgli di farla finita, che non si doveva permettere di dire certe cose a una donna. E in tutta risposta ci ho rimediato un pugno”.

“Willy stava passando, era lì vicino con altri suoi amici, ci conosciamo per via della scuola frequentata insieme all’alberghiero. Si è girato, ha visto che se la stavano prendendo con me e ha detto loro di lasciarmi stare. Lui era un buono, un generoso, un ragazzo che aiutava gli altri, voleva la pace”. (Fonti Repubblica e Messaggero).