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Yara Gambirasio, Fikri indagato. Carabinieri: “Se avessimo potuto indagare di più…”

Pubblicato il 22 Febbraio 2013 - 13:42| Aggiornato il 27 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Yara Gambirasio, Fikri indagato per favoreggiamento. I carabinieri commentano: “Se avessimo potuto indagare di più…”

C’è soddisfazione negli ambienti dei carabinieri (i primi a individuare e sostenere la pista Fikri) per la decisione del Gip di Bergamo di archiviare la posizione di Mohamed Fikri ma contemporaneamente di iscriverlo nel registro degli indagati con l’ipotesi di favoreggiamento personale nei confronti dell’omicidio di Yara Gambirasio, rapita il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra (Bergamo) e trovata senza vita tre mesi dopo.

”Se avessimo potuto indagare di più…”’, commentano alcuni investigatori dell’Arma che dopo una serie di intercettazioni (tra cui quelle contestate che portarono alla famosa frase ‘dio mi perdoni… non l’ho uccisa io’) ricevettero uno stop alle indagini sin dai primi di gennaio 2011.

Le indagini dei carabinieri avevano dimostrato che Fikri, la sera del rapimento, si trovava in una cantiere a Mapello (Bergamo) in compagnia di un italiano, titolare di una piccola ditta che opera nel settore delle pavimentazioni, e di un custode. E le successive analisi dei tabulati avevano evidenziato posizioni compatibili con la presunta scena del delitto, anche se null’altro era poi emerso tranne quella frase.

Quanto detto dal marocchino era poi stato oggetto di una prima serie di perizie contrastanti, e di una seconda serie, più recente, che ha confermato la visione della Procura anche se i famigliari di Yara Gambirasio, per conto del loro legale, nel contesto avevano depositato l’analisi di un perito madrelingua del Tribunale (perizia di parte) che confermava la frase di coinvolgimento attribuita la prima volta a Fikri.