Yara Gambirasio, difesa: su vestiti 7 peli non di Bossetti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Febbraio 2016 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA
Yara Gambirasio, difesa: su vestiti 7 peli non di Bossetti

Yara Gambirasio, difesa: su vestiti 7 peli non di Bossetti

BERGAMO – Yara Gambirasio, difesa: su vestiti 7 peli non di Bossetti. La genetista Sarah Gino, consulente della difesa di Massimo Giuseppe Bossetti, ha cominciato la sua deposizione valorizzando la presenza sugli indumenti che Yara Gambirasio indossava quando fu trovata uccisa di sette peli che non appartengono né alla vittima né al muratore di Mapello, unico imputato per l’omicidio della tredicenne.

Un risultato, questo, a cui si giunse mediante l’analisi del Dna mitocondriale. La genetista ha infatti ricordato come, dalle stesse indagini eseguite dagli esperti di Pavia, consulenti della Procura, era emerso che sul corpo della ragazza non erano state trovate formazioni pilifere riconducibili a Bossetti. Alcuni dei peli che sono risultati non appartenere né all’imputato né alla vittima furono trovati nella felpa della ragazza e, di conseguenza, per l’esperta, “non vi è stata contaminazione” sulla scena del crimine. Sarah Gino sta deponendo unitamente all’altro consulente dalla difesa, il biologo Marzio Capra, già impegnato in numerosi casi, tra cui l’omicidio di Chiara Poggi.

Ad avviso del consulente dalla difesa Marzio Capra il fatto che non corrisponda il Dna nucleare di Massimo Bossetti con nessuno dei Dna Mitocondriali trovati sul corpo di Yara “non ha nessuna giustificazione scientifica”. Marzio Capra, tra le altre cose, ha affermato a proposito del Dna nucleare che è stato attribuito a Bossetti che si tratta di “un pezzo di Dna e  non di una traccia forense”.

Il biologo sta ripercorrendo quelle che a suo avviso sono le “anomalie” che si sarebbero verificate durante l’indagine scientifica.- Il consulente di parte civile della famiglia di Yara Gambirasio, Giorgio Portera, condivide il risultato della relazione del Ris per quanto riguarda l’appartenenza del dna trovato sul corpo della ragazza a Ignoto 1 e la conclusione che ha portato gli investigatori a ricondurre il dna di Ignoto 1 “a quello dell’odierno imputato”, quindi a Massimo Bossetti. Portera lo ha detto a conclusione della sua testimonianza, rispondendo a una domanda dei legali di parte civile.