Yara Gambirasio, famiglia si oppone ad archiviazione Fikri: “Disse uccidere”

Pubblicato il 23 Gennaio 2013 - 13:12| Aggiornato il 16 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

BERGAMO – La famiglia di Yara Gambirasio si oppone allarchiviazione delle accuse nei confronti di Mohammed Fikri. Secondo l’interprete nominato dalla famiglia di Yara, uccisa il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra, Fikri disse in una telefonata del 3 dicembre 2010: “Non l’ho uccisa io”. La nuova traduzione va contro quella del 24 ottobre in cui gli interpreti dichiararono al gip di Bergamo che Fikri non aveva mai usato il verbo uccidere. 

Anche Fikri, in un’intervista al settimanale Oggi, dichiarò di non aver mai detto “Allah, perdonami, non l’ho uccisa io”. Il marocchino sostiene di aver imprecato nei confronti di un suo conoscente e che la frase detta fosse: “Allah, fa che mi risponda”. Fikri, nell’intevista, ha poi detto di essere stato picchiato perché confessasse l’omicidio della piccola Yara.

Fikri continua a dichiarare la sua innocenza e il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione per l’accusa nei suoi confronti, ma Maura e Fulvio Gambirasio si sono opposti. Enrico Pelillo, legale dei genitori di Yara, ha chiesto ad un interprete una nuova traduzione, e quel verbo uccidere rispunta.

Nonostante l’esame del dna del presunto assassino, rinvenuto sugli slip e sui leggins di Yara, non corrisponda a quello di Fikri, il marocchino resta l’unico indagato. I genitori di Yara ed il loro legale però non chiedono solo di mettere agli atti la nuova traduzione, ma anche di eseguire l’esame del dna sui 200 peli trovati sul corpo della figlia. I peli sarebbero per lo più della vittima e di provenienza animale, ma la famiglia di Yara vuole l’esame di tuti e 200 i peli per determinare se Fikri fosse o meno presente sulla scena del crimine.