Yara Gambirasio. Ascoltato un tunisino. Dirottato dai carabinieri il traghetto che lo portava in Africa

Pubblicato il 4 Dicembre 2010 - 23:55| Aggiornato il 5 Dicembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Forse i carabinieri hanno in mano il bandolo della matassa che avvolge il mistero degli ultimi otto giorni di Yara Gambirasio, la ragazzina di 13 anni, promessa della ginnastica di Brembate Sopra, in provincia di Bergamo, scomparsa nel tragitto dalla palestra a casa intorno alle 18,30 del 26 novembre.

Un uomo, di nazionalità tunisina, sarebbe stato portato al Comando provinciale dei carabinieri per accertamenti, anche se non ci sarebbe alcun fermo, come detto in un primo momento. Il tunisino sarebbe stato bloccato ieri pomeriggio su un traghetto partito da Sanremo e diretto in Africa.
Smentito il fermo di un secondo uomo, di nazionalità italiana.

Sabato sera i carabinieri sono saliti a bordo di un traghetto partito da Genova e diretto in Marocco, a bordo del quale c’era un extracomunitario magrebino ricercato dagli inquirenti. Potrebbe essere portato già nelle notte a Bergamo dove sarà interrogato.

Sarebbe stata fermata anche un’altra persona, forse un italiano, insieme al tunisino bloccato a Sanremo. Massimo riserbo a Bergamo, però, su questi fermi.

Gli inquirenti non hanno voluto dare alcuna informazione sulla svolta di questa sera nell’inchiesta, facendo anche capire di ritenere dannosa quella che è stata definita una fuga di notizie.

L’operazione congiunta dei carabinieri e della Guardia costiera è stata particolarmente complessa. Intorno alle ore 17 di sabato un ufficiale dei carabinieri impegnato nelle indagini sulla scomparsa della ragazza, ha contattato la direzione marittima di Genova chiedendo di fermare la partenza del traghetto che da Sanremo era in procinto di salpare per il Marocco.

In quel momento, tuttavia, il traghetto era già partito da Sanremo e si trovava a 17 miglia dalla costa, in acque territoriali internazionali, dove non era possibile alcun intervento. A quel punto, il direttore marittimo della Liguria ha personalmente contattato il comandante del traghetto, spiegandogli la situazione. Quest’ultimo ha allora invertito la rotta ed è rientrato in acque italiane, dove la nave è stata raggiunta da un’imbarcazione dalla Guardia costiera a bordo della quale vi erano anche alcuni carabinieri.

I militari sono saliti sulla nave ed hanno fermato la persona sospetta, la quale è stata fatta salire a bordo dell’imbarcazione militare che e’ rientrata a Sanremo..

Secondo alcune indiscrezioni, il tunisino sarebbe stato trattenuto dai militari per controlli e potrebbe essere condotto nella notte a Bergamo per essere interrogato dal pm che si occupa del caso.

Il nuovo scenario arriva dopo una giornata in cui le indagini si sono svolte ancora a 360 gradi. Si sono seguite tutte le piste, dallo squilibrato incontrato per caso, alla banda organizzata nel molestare le ragazzine. Sul fermo del tunisino trapelano pochissime notizie. L’uomo era tenuto d’occhio dagli investigatori fin da subito dopo la scomparsa della ragazzina. Ma finora nulla si era saputo su questo filone dell’inchiesta.

Il nordafricano, da quanto si apprende, abiterebbe nel bergamasco, ma anche su questo non c’è alcuna conferma. Così come non è chiaro quale ruolo potrebbe avere avuto nel sequestro di Yara.

Intanto oggi sono proseguite le battute di ricerca che si sono spinte fino al fiume Adda. Stamattina al quartier generale, nelle ex colonie elioterapiche lungo il fiume Brembo, si sono presentati circa 300 nuovi volontari. Tutte persone che lavorano dal lunedi’ al venerdi’ e hanno deciso di dare una mano per ritrovare Yara oggi e domani. Continuano anche ad essere ascoltati tutti quelli che potrebbero conoscere qualche particolare utile alle indagini. ”Non ci fermeremo neppure un istante, il mio primo pensiero e’ ritrovarla”, ripete il pm Letizia Ruggeri.

In serata veglia di preghiera in quattro chiese della zona. Da ieri circolava la voce che in quella frequentata dai Gambirasio, Santa Maria Assunta, il parroco, don Corinno Scotti, avrebbe letto una lettera appello del padre Fulvio. Un ringraziamento – da quello che era trapelato – a tutti per l’affetto dimostrato, per aver rispettato il riserbo chiesto e un accorato invito perche’ chiunque sappia qualcosa lo riferisca alle forze dell’ordine. Ma stasera il parroco ha smentito che una lettera sia mai stata scritta.

Yara è scomparsa il 26 novembre verso le 18.30. La ragazzina che ha 13 anni, studentessa modello, e promessa della ginnastica ritmica, è stata vista l’ultima volta nella Polisportiva di Brembate, dove si allena regolarmente. Alle 18.45 ha risposto all’sms di unamico e dalle 18.50 in poi il suo cellulare è risultato spento. La madre l’ha chiamata alcune volte e dopo averla aspettata a casa fino alle 19.30 ha dato l’allarme ai carabinieri.