Yara Gambirasio, l’identikit dell’anonimo di Rho: “Accento calabrese”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2013 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA
Yara Gambirasio

Yara Gambirasio

BERGAMO – Yara Gambirasio, le ultime notizie. Accento meridionale, forse calabrese giura don Antonio Citterio, cappellano dell’ospedale di Rho che ha raccolto le telefonate e le lettere di una persona anonima (che dice di chiamarsi Mario) sul caso Yara Gambirasio.  Gli inquirenti sono già al lavoro sull’identikit. Probabilmente solo un mitomane ma la sua descrizione è stata fornita alla polizia, ma determinanti per poter dare un volto e un nome all’autore degli scritti saranno le prossime ore.

Gli inquirenti stanno indagando anche sui tabulati dell’ospedale, cercano un nome nelle cartelle cliniche dei pazienti dei reparti oncologici (l’uomo ha dichiarato di essere malato terminale di cancro).

Tutto è iniziato sabato 3 agosto. “Da qui è passato l’omicida di Yara Gambirasio. Che Dio mi perdoni”. Un messaggio scritto a mano e lasciato sul libro delle intenzioni della cappella dell’ospedale Salvini di Rho. Messaggio con cui si chiede di informare la polizia.

Martedì 6 agosto la telefonata: “Mi chiamo Mario, sono stato io.” Una telefonata in portineria dell’ospedale di Rho (“Mi chiamo Mario, sono stato io”) e  una lettera di tre pagine indirizzata al cappellano don Antonio Citterio. “Don Antonio – scrive il misterioso Mario – la pregherei di farmi da tramite con solo una persona autorizzata di Bergamo, altrimenti quello che ho da dire in confidenza me lo porto nella tomba. Queste sono cose delicate e non un gioco da parte mia.”