Yara Gambirasio, Massimo Bossetti scrive ai suoi legali: “Incastrato da prove surreali”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2015 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA
Yara Gambirasio, Massimo Bossetti scrive ai suoi legali: "Incastrato da prove surreali"

Massimo Bossetti nel momento del suo arresto

BERGAMO – Massimo Bossetti, dal carcere in cui è rinchiuso con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, scrive ai suoi legali. La lettera  è stata letta venerdì sera 22 maggio in tv a “Quarto grado” in onda su Rete 4. “Vi dico grazie per tutto il grandissimo lavoro che state facendo, apprezzo moltissimo tutti i vostri sforzi per riuscire ad ottenere la vera verità su questo interminabile caso” scrive Bossetti che prosegue: “Credetemi state facendo un magnifico lavoro di squadra e da parte mia sono sicuro che prima o poi riuscirete a ottenere una valida risposta e a mettere fine una volta per tutte a questa mia dannata detenzione”. “Credetemi – ribadisce ancora l’ex operaio – non so chi fosse Yara, non l’ho mai conosciuta e non riesco a darvi una spiegazione del perché mi trovo in questo schifo, ma una cosa voglio farvi capire e lo griderò sempre da queste fottutissime sbarre e mura, che mi circondano, io in tutto questo non c’entro assolutamente niente, io sono del tutto estraneo a questo maledettissimo omicidio, io non avrei mai potuto commettere una cosa talmente atroce, infamante, perché non ho mai potuto nemmeno per un secondo pensare di fare male a qualcuno, io non avrei mai avuto il coraggio di fare quello che loro (gli inquirenti, ndr) vogliono farvi credere, non è da me”.

Bossetti grida la sua innocenza “non da un giorno ma da ben 313 giorni e non intendo smettere, la mia coscienza è pulitissima, sono stato incastrato da prove che per me ancora oggi sono altamente surreali e per questo vi chiedo di non tralasciare proprio niente, perché anch’io chiedo giustizia come i genitori della povera Yara. Non è giusto pagare per qualcuno che in verità ha commesso questo tragico delitto, facendola franca”.