ROMA – Tra il 21 e il 28 novembre 2010, a cavallo dell’omicidio di Yara Gambiraiso, Massimo Giuseppe Bossetti e la moglie Marita Comi, come emerge dai tabulati telefonici, non si sono mai telefonati e non si sono mai inviati dei messaggi. Massimo Giuseppe Bossetti è accusato e in carcere per l’omicidio della tredicenne di Brembate di Sopra. Su Bossetti pesa la prova del Dna (trovato sopra i leggings e sugli slip di Yara Gambirasio) e i filmati di alcune telecamere di sicurezza che hanno ripreso il suo furgone transitare intorno al centro sportivo poco prima e subito dopo la scomparsa della tredicenne.
Ma Bossetti, come spiega il settimanale Giallo, dovrà spiegare anche questa “stranezza”. Come mai Bossetti e la moglie non si sono mai chiamati durante quella settimana? “Nel corso degli interrogatori – scrivono i giudici e riporta Giallo – Bossetti ha parlato dei rapporti con la moglie, definendoli inizialmente idilliaci e poi giustificando i periodi in cui non erano stati rivelati contatti con alcuni litigi… L’importanza di ricostruire i rapporti con la moglie risiede nella necessità di reperire tracce di situazioni legate al rapporto di coppia in grado di spiegare il movente latente del delitto”.