Yara Gambirasio, Bigoni: “Guerinoni mi confidò di aver inguaiato una ragazza di Rovetta ma…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2013 - 09:13| Aggiornato il 9 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

BERGAMO – “Giuseppe Guerinoni mi aveva confidato di aver messo nei guai una ragazza di San Lorenzo di Rovetta. Non ho mai detto che conoscevo la ragazza”. Queste le parole di Vincenzo Bigoni, il supertestimone del caso Yara Gambirasio, classe 1938 all’Eco di Bergamo.

Prima di andare in pensione Vincenzo Bigoni guidava gli autobus, adesso fa il vigile volontario ed è, suo malgrado o per fortuna, diventato un testimone chiave nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio:

“La mia verità? Me la chiedessero anche a Roma sarebbe sempre la stessa. Non cambio il parlare io, se dico una cosa è quella: erano i primi Anni ’60, avevamo 23 o 24 anni e Giuseppe Guerinoni mi aveva confidato di aver messo nei guai una ragazza di San Lorenzo di Rovetta. Tutto qui. Dopo, tante cose che sono state scritte in questi giorni sono inventate”.

Giuseppe Guerinoni, ex collega del Bigoni, morto nel ‘ 99, è stato indicato dagli investigatori come il padre biologico dell’ assassino di Yara Gambirasio, rinominato Ignoto 1:

“Certo, c’è anche chi mi ha fatto intendere che avrei fatto meglio a star zitto. Però la maggior parte mi dice che ho fatto bene a raccontare quello che sapevo. Hai avuto coraggio, mi dicono. Anche in famiglia all’inizio brontolavano. Ma poi ci siamo ricordati che di mezzo c’era una bambina di 13 anni, ammazzata in un campo. E se fosse stata nostra nipote? Con che coraggio avrei dovuto tenere la bocca chiusa? Tenere per me un particolare che magari potrebbe essere di aiuto a cercare chi l’ha uccisa? Di gente che sta zitta ce n’è già troppa. Io parlo, io rispondo solo alla mia coscienza”.