YOUTUBE Hotel Rigopiano, sos e richieste aiuto non arrivate: mancava elettricità

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Gennaio 2017 - 08:01 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Hotel Rigopiano, sos e richieste aiuto non arrivate: mancava elettricità

Hotel Rigopiano, sos e richieste aiuto non arrivate: mancava elettricità (nella foto, Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara)

FARINDOLA – Le richieste di aiuto arrivate in ritardo perché non c’era elettricità: ulteriore beffa nella tragedia dell’hotel Rigopiano. Al terremoto che ha “agevolato” la slavina e alle copiose nevicate che hanno rallentato le operazioni di salvataggio, si aggiunge pure questo malfunzionamento delle linee elettriche (che, anzi non funzionano proprio su gran parte dell’Abruzzo da giorni). Le email di aiuto quindi non sono mai arrivate, o sono arrivate quando era ormai troppo tardi. “La e-mail da Rigopiano è arrivata verso le 13.30 del 18 gennaio ma a me personalmente è arrivata il giorno dopo verso le 11″. Lo ha detto il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, che ha diffuso una sintesi. Lo stesso è successo al sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, che dice che la mail sull’allarme valanghe non è mai arrivata in Comune proprio perché anche lì mancava l’elettricità.

“L’ufficio protocollo della Provincia – ha spiegato Di Marco – ha inviato la documentazione alla presidenza e la mia segreteria, che era presente il giorno dopo, ha stampato la e-mail e me l’ha fatta pervenire. Ma la mia attività era già precedente. Quindi la e-mail, per quanto mi riguarda, non era più necessaria perché avevo già attivato tutto quello che presumevo essere necessario su tutta la zona”.

“La mattina del 18 gennaio – ha proseguito Di Marco – alle ore 10 eravamo in Prefettura convocati dal Prefetto per l’ordine pubblico provinciale e in quel momento sono arrivate le scosse famose che abbiamo avvertito nettamente. Dopo la riunione il Prefetto ha deciso che il coordinamento della Protezione Civile era in capo alla Prefettura e ha aperto il centro operativo. Ho così predisposto una comunicazione ufficiale in cui chiedevo al premier, alla Protezione Civile, alla presidenza della Regione e al Prefetto di essere coadiuvato per ottenere delle turbine da utilizzare in più Comuni, non solo su Farindola. In quel momento infatti il rischio era su diversi Comuni. Siccome non avevamo turbine speciali per poter intervenire sul manto nevoso abbiamo ritenuto di fare questa richiesta”.

“La Procura – ha concluso Di Marco – è stata nella sede della nostra Provincia, ha prelevato la documentazione considerata importante per verificare il piano neve della Provincia. Ci mancherebbe che la Procura non faccia il suo lavoro e non verifichi l’attività condotta dagli enti e dai vari responsabili”.