YOUTUBE Senarica, bloccati dalla neve in garage, chiedono aiuto a L’aria che tira

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2017 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Senarica, bloccati dalla neve in garage, chiedono aiuto a L'aria che tira

YOUTUBE Senarica, bloccati dalla neve in garage, chiedono aiuto a L’aria che tira

TERAMO – Chiusi in un garage in trenta, tra cui anziani e bambini, al freddo, senza corrente elettrica, bloccati dalla neve. Provano a chiedere aiuto alla Protezione civile, ma nessuno risponde. E allora chiamano un programma televisivo. E alla fine vengono salvati proprio grazie alla mobilitazione della redazione de L’Aria che Tira, il programma di La7 condotto da Myrta Merlino. 

Certo, in questi giorni la Protezione civile era sommersa di chiamate e richieste di aiuto, tra l’emergenza terremoto e quella neve. Ma se i trenta di Senarica di Crognaleto (Teramo), anziché chiamare il programma tv avessero atteso i soccorsi, viene da domandarsi se non avrebbero subito danni irreparabili per il freddo.

Fatto sta che loro, ed in particolare il signor Vincenzo Ventili, ha avuto la prontezza di spirito di chiamare il programma di La7.Ventili ha chiesto alla conduttrice di contattare qualcuno che li potesse raggiungere e aiutare, come ha spiegato la stessa Merlino a Laura Rio del Giornale.

“Incredibile ma vero. La cosa che ci ha lasciato sorpresi è che per gli abitanti di Senarica è stato più semplice raggiungere noi che le forze dell’ordine. Dopo aver ricevuto la richiesta, la redazione, mentre ero in diretta, ha contattato la protezione civile che ci ha assicurato che sarebbero intervenuti. Peccato però che, a fine trasmissione, quando lo abbiamo ricontattato, Vincenzo ci abbia detto che nessuno si era fatto ancora vivo”.

Nel pomeriggio, poche ore dopo la telefonata di Ventili, gli uomini della Protezione civile hanno fatto saper che il problema era stato preso in carico. E se è vero che le richieste di aiuto erano moltissime, è pure vero che l’allarme valanghe era stato dato per tempo, come ricorda la stessa Merlino al Giornale:

“Le previsioni erano chiare e forse bisognava spostare per tempo tutti i mezzi possibili a disposizione. Abbiamo saputo anche di situazioni in cui le turbine sono rimaste ferme solo perché si è creato una questione di competenza burocratica”.